Ci sono voluti 24 anni prima di tornare sul tetto del mondo quando gli Azzurri in campo nella finalissima del mondiale nipponico schiantavano la Jugoslavia per 3-0 e alzavano al cielo per la terza volta consecutiva la coppa iridata. Non a caso la nazionale degli anni 90 venne definita “Generazione di Fenomeni”.
L’Italia che ha vinto 1-3 (25-22, 21-25,18-25, 20-25) ieri in Polonia è composta da atleti che nel 1998 erano appena nati o, come Alessandro Michieletto, che sarebbe arrivato qualche anno dopo, precisamente nel 2021.
I nostri avversari erano a caccia del terzo oro iridato consecutivo.
Impresa azzurra
Aspettative alle stelle perché dopo essersi laureati Campioni d’Europa alla nazionale allenata sapientemente da Ferdinando De Giorgi, ex fenomeno e palleggiatore degli Azzurri anni 90, veniva “richiesto” in modo taciturno non solo di fare bene ma di giungere almeno tra le prime quattro. Non facile. C’era l’Argentina che ci ha sbattuto fuori ai Giochi Olimpici di Tokyo, Cuba che nei tornei di un certo rilievo sa sempre il fatto suo, la Slovenia (incontrata e battuta in semifinale) con la sete di vendetta per la finale europea persa contro di noi, il Brasile che rientra di diritto tra i favoriti, la mina vagante Francia e poi i padroni di casa della Polonia allenati dalla leggenda Nikola Grbić, ex palleggiatore serbo che ha vinto tantissimo in carriera.
La finale di Katowice
Arrivare alla finale non è stato di certo semplice ma la compattezza e il talento del gruppo e la calma olimpica di De Giorgi sono quel qualcosa in più che le altre nazionali non hanno, fortunatamente. Nella finale contro la Polonia, che tra l’altro giocava in casa in un palazzetto davvero infuocato e imbottito di maglie e bandiere polacche con un pubblico favoloso e che ha fatto di tutto, sportivamente parlando, per intimorire la nostra nazionale, l’Italia ha mostrato i muscoli e ha vinto una partita che per diversi tratti sembrava destinata a un finale diverso e doloroso per noi. Già al momento degli inni si capisce che quella partita è differente: il nostro inno viene suonato mentre quello polacco viene letteralmente cantato da tutti i tifosi per intimorirci e per rendere l’atmosfera dell’arena degna di una grandissima finale dove si sfidano molti giocatori che si conoscono: ci sono alcuni polacchi che hanno vestito maglie di squadre italiane.
La partita
Partiamo col piede giusto ma la Polonia resta aggrappata al risultato. Sfida psicologica e difensiva di altissimo livello con gli attacchi che devo faticare tantissimo per trovare i punti. Funziona benissimo il muro azzurro che spesso chiude con i tre davanti ma Kurek e Skiwka prendono le misure. Break dei nostri con l’allungo che profuma di vittoria del primo set quando mettiamo a terra la palla del 17-21 ma Kaczmarek sale in cattedra e piazza il contro break che riavvicina la Polonia andando poi a piazzare il break pesante di 8-1 per il 25-22.
Nel secondo set partono bene i padroni di casa ma noi riusciamo a tenere la botta grazie a Lavia e Romanò, con l’aiuto sempre di Michieletto e un grandissimo Giannelli arriviamo a giocarcela punto a punto. Balaso in difesa sembra una piovra e arriva su tutti i palloni. Dal 12-12 passiamo però al -3 con i polacchi che spingono forte fino al 20-18 e l’inseguimento italiano trova i suoi frutti grazie alla sberla di Giannelli che segna l’ace del pareggio. Si spegne la luce in casa polacca e Lavia sotterra la palla nel campo avversario con una schiacciata che ci porta avanti prima del muro del 20-23. Lavia ancora e il secondo set è nostro.
Il terzo set si apre con la veemenza polacca e con l’Italia che sembra essere colpita e indifesa dall’avvio incredibilmente forte degli avversari. Il 7-4 dei padroni di casa costringe coach De Giorgi a richiamare tutti in panchina e a riordinare le idee e soprattutto a diffondere serenità. Rientriamo e la premiata ditta Anzani+Giannelli ci riportano sull’8-8. Giocata stratosferica di Michieletto che scherza il muro con un pallonetto leggerissimo per il +2 azzurro. Russo, Giannelli e Lavia ci spediscono sul massimo vantaggio: 16-22. Conduciamo per 1-2 il conto dei set dopo il punto del 18-25.
Polonia che sembra essere stanca nel quarto set e Italia che dimostra di essere troppo forte per gli avversari. Kurek e compagni resistono fino al 6-6 poi c’è la fuga azzurra che vola con Giannelli e Romanò i quali spingono i nostri sul 7-11. La Polonia prova a ridurre lo strappo ma Lavia li rispedisce a -4. Romanò e un errore polacco significano 11-16 per noi. La Polonia ci prova e si avvicina fino al 18-21 ma c’è troppa Italia in campo, devastante e perfetta la squadra di De Giorgi trova il 20-25. Set e partita. CAMPIONI DEL MONDO!
Le reazioni degli azzurri
Ferdinando De Giorgi: “Abbiamo fatto qualcosa di incredibile, la crescita di questo gruppo è stata davvero notevole, è un risultato che mi rende felice perché ho avuto una conferma importante delle scelte fatte due anni fa che si sono rivelate decisive”.
Simone Giannelli (MVP): “Non riesco a credere che siamo campioni del mondo; Siamo un gruppo fantastico che sa giocare una pallavolo splendida. Abbiamo superato critiche e difficoltà senza mollare mai”.
Daniele Lavia: “Non molliamo mai, è stata un’esperienza unica e un’emozione incredibile, soprattutto perché lo abbiamo fatto davanti a questo bellissimo pubblico. La medaglia d’oro è strameritata ma non ci vogliamo fermare.”.
Alessandro Michieletto: “Sensazione stupenda. Volevamo questo risultato e abbiamo dimostrato di averne di più contro una nazionale imbottita di grandissimi campioni. Non era facile per noi giocare in un’arena così calda”.