Come un fulmine a ciel sereno, durante la pausa dei vari campionati europei per le partite qualificazione ai prossimi Europei, due top teams del calcio continentale, Tottenham e Bayern Monaco, hanno deciso di porre fine anzitempo ai contratti di Conte e Nagelsman.
Mentre però per Conte, dopo ben due stagioni alla guida dei londinesi (con alterne fortune), era soltanto una questione di tempo, per il tecnico dei bavaresi è stato un qualcosa di clamoroso ed inaspettato.
Approdato al Bayern dopo due splendide stagioni alla conduzione del Lipsia (3° e 2° posto) e “costato”, per liberarlo dal contratto, ben 25 milioni di euro, ha subito portato la squadra alla vittoria in campionato. Non una grande novità se si considerano i precedenti (è il decimo titolo consecutivo) ma è pur sempre un grande risultato. In Europa la squadra però stenta e la sconfitta ai quarti con il Villarreal rimane indigesta.
Nella stagione in corso Nagelsman palesa alcune difficoltà, soprattutto in campionato (dove risiede alle spalle del Borussia Dortmund anche se staccato di un solo punto) mentre in Champions League le cose vanno decisamente meglio con un primo posto sfavillante, a punteggio pieno, in un girone che vedeva i teutonici competere con l’Inter, il Barca (del traditore Levandowsky) ed il Viktoria Plzeň.
Contro l’allenatore?
Proprio il cammino entusiasmante in Champions fa apparire questo esonero come un qualcosa di innaturale. Cosa cela un cambio di direzione del genere? Cosa determina una separazione così brusca?
Fioccano le teorie, una voce importante è quella cospirazionista della Bild: 6 giocatori ne volevano la testa capitanati da Manuel Neuer (Gnabry, Leroy Sané, Jamal Musiala, Sadio Mané e Cancelo) mentre soltanto Kimmich e Goretzka erano dalla sua parte.
Altra voce insistente riguarda la fidanzata del tecnico Lena Wurzenberger giornalista della Bild, particolarmente indigesta allo spogliatoio e non solo.
Un cambio di rotta comunque, particolarmente oneroso per i ricchissimi bavaresi, un qualcosa di assolutamente nuovo per una società gestita in maniera pressoché perfetta.
In Inghilterra invece fa meno notizia l’esonero del “bizzoso” Conte, eterno scontento, eterno insoddisfatto, perfezionista assoluto che poco gradisce non competere per la vittoria finale.
Le sue esternazioni, il fatto di essere ossessionato dalla vittoria ed i suoi modi poco diplomatici hanno posto fine all’ennesima avventura del tecnico italiano. La competitività del calcio inglese ha reso il traguardo finale troppo difficile da raggiungere, forse irraggiungibile, e la frustrazione del nostro Antonio ha portato alla consensuale risoluzione del rapporto.
Strano che, per la sua successione, si parli proprio di Nagelsman!