Matías Soulé è nato a Mar de Plata 8Argentina) e come spesso accade da quelle parti il passaporto è anche italiano per via dei nonni che fuggirono dall’Italia per trovare fortuna in Sudamerica.
Non è mai passato alla ribalta della cronaca come hanno magari fatto i più grandi calciatori argentini prima di finire nei blasonati club di Serie A. Inizia al Kimberley da giovanissimo e passa subito al Velez.
Le sfide sicuramente non lo spaventano e così decide di accettare la chiamata della Juventus che lo gira subito alla primavera della Juventus Under 23 meglio conosciuta come Juventus Next Gen che milita nel campionato di Serie C. Un modo molto “europeo” come si è soliti fare in Inghilterra e in Germania con le squadre satellite che fanno crescere i giovani e talentuosi gioielli prima di “buttarli” nel grande calcio.
Soulé ha dimostrato che con i piedi ci sa fare molto bene. Ha fatto parte della Nazionale argentina U20 guidata da Mascherano. C’è il dribbling, la corsa, la sostanza, inserimenti nei tempi giusti e ottima visione di gioco.
Dopo una stagione di transizione dove comunque riesce a mettersi in mostra con la giovane squadra bianconera viene aggregato alla prima squadra, celebrando anche l’esordio in Uefa Champions League subentrando ad Alex Sandro nella sfida contro il Maccabi Haifa.
Prestito in A
La società piemontese crede in lui ma non riesce a concedergli lo spazio di cui ha bisogno per poter crescere e così decide di girarlo in prestito al Frosinone. Con la guida tecnica di Eusebio di Francesco, Soulé si esalta. I ciociari volano e lui ha già buttato dentro due gol in sei presenze. Oltre alle bellissime reti, tra cui l’ultima, ieri contro il Verona su colpo di testa dopo un inserimento al bacio, l’argentino regala vere e proprie perle con la palla al piede. Sempre ieri contro i veneti è stato autore di una serpentina fantastica con conclusione che è andata a lambire il palo e per pochi centimetri ha così mancato la gioia del gol.