Domenica contro la Lazio la squadra friulana festeggerà la partita numero 1700 nel massimo campionato italiano. Un traguardo molto importante se teniamo conto che si tratta di una realtà che veniva una volta definita “provinciale” ma dopo l’ultima stagione di Serie B (1994-1995, la prima nell’era dei tre punti) e la promozione in Serie A i risultati sportivi conseguiti grazie all’ottima gestione del presidente Giampaolo Pozzo e del figlio Gino in carica dal 1986.
SI tratta di una delle società polisportive più antiche d’Italia e addirittura vinse il primissimo campionato di calcio di massima serie giocato sul suolo italiano ma mai riconosciuto come campionato ufficiale e quindi l’Udinese non compare negli almanacchi dei vincitori.
Dalla nascita fino al ritorno in A nel 1995 ( prima classe mantenuta ancora oggi facendola diventare la provinciale con la striscia più lunga nel massimo campionato italiano) i friulani hanno vissuto degli alti e bassi tra A e C con una finale di Coppa Italia persa contro il Vado nel 1922, un secondo posto in A nel 1954-55 e le vittorie nella Coppa Anglo-Italiana nel 1978 e quella della Mitropa nel 1980 e della Coppa Intertoto nel 2000.
Dirigenza da dieci e lode
Una dirigenza impeccabile che si scrive Pozzo ma si legge nei grandi nomi che hanno vestito la casacca bianconera nel corso degli anni: Zico, Bierhoff, Marcio Amoroso, Di Natale, Alexis Sanchez, Iaquinta, Balbo, Quagliarella, Jorgensen, Muntari, Poggi, Isla, Pizarro, Inler, Basta, Bertotto, Sensini, Danilo, Benatia, Cuadrado, Handanovic tanto per citarne alcuni. Molti di loro arrivati in punta di piedi a Udine da semisconosciuti e a prezzi contenuti e rivenduti poi alle grandi d’Europa guadagnandoci fior e fior di milioni investiti di nuovo per mantenere la squadra in A, come nel caso di Alexis Sanchez comprato dall’Udinese a 17 anni e parcheggiato a fare gavetta prima in Cile al Cobreloa e al Colo-Colo e poi in Argentina al River Plate.
Notti europee
Ecco che l’Udinese passa da Cenerentola a principessa in un battibaleno e con Spalletti e poi Cosmi al timone e la spinta dei tifosi friulani si ritrova a partecipare addirittura anche alla fase a gironi di Uefa Champions League dove chiuderà al terzo posto mancando la qualificazione al turno successivo per un punto.
Nel 2008-2009 giocano una stupenda campagna di Coppa Uefa superando nelle qualificazioni ai gironi il Dortmund e poi piazzandosi al primo posto del Gruppo D con 9 punti maturati a seguito delle vittorie su Tottenham, Spartak Mosca e Dinamo Zagabria e cedendo solo all’ultima giornata contro gli olandesi del N.E.C. Nijmegen. Ai sedicesimi di finale i friulani superano i polacchi del Lech Poznan e agli ottavi si sbarazzano dello Zenit di San Pietroburgo. L’ultima fermata è ai quarti di finale contro il Werder Brema che arriverà poi fino alla finale persa contro lo Shaktar Donetsk.
Dal 2010 arriva Guidolin che riesce a portare l’Udinese ai preliminari di Champions nella stagione successiva ma il sorteggio dice Arsenal, avversario purtroppo quasi proibitivo per la compagine italiana che continua la corsa internazionale nella nuova Uefa Europa League fino agli ottavi persi contro l’AZ Alkmaar. Il 2012-2013 si apre con la squadra di nuovo ai preliminari di Uefa Champions League di agosto e contro lo Sporting Braga saranno necessari i calci di rigore per stabilire chi passa il turno: l’errore fatale è del mai troppo rimpianto dai tifosi Maicosuel che decide di calciare a cucchiaio prendendo male il pallone, consegnandolo nelle mani del portiere avversario. L’avventura in Uefa Europa League è disastrosa e chiudono all’ultimo posto di un girone durissimo che vede anche Liverpool, Young Boys e Anzhi. Il 2013-2014 è l’ultima stagione europea che finisce però al preliminare di Uefa Europa League per mano dei cechi del Liberec.
Gli ultimi anni non esaltanti
Dopo essere rimasta senza la guida tecnica di Guidolin, l’Udinese non ha più ritrovato quello slancio in campionato che le aveva permesso di far sognare i tifosi anche a livello internazionale e gli ultimi campionati si sono rilevati poco esaltanti e rischiando addirittura anche la retrocessione come successo ad esempio nella stagione 2015-2016 con la permanenza in Serie A messa al sicuro solo alla penultima di campionato.
Tutti pazzi per Di Natale
385 gettoni con la casacca bianconera e 227 gol (tra l’altro anche nel giro della nazionale) per il napoletano adottato dai tifosi bianconeri Antonio Di Natale, miglior marcatore della storia friulana e anche record di presenze (446) per lui. L’ex Empoli è diventato l’eroe e l’uomo simbolo dell’Udinese dove ha giocato dal 2004 al 2016 senza aver mai manifestato l’intenzione di andare via. Una vera e propria bandiera vecchio stampo con un leggero tocco di romanticismo e nostalgia guardando al calcio odierno.