La speranza è l’ultima a morire e fino a quando c’è la matematica che tiene in vita la Cremonese, i tifosi grigiorossi possono sperare, anzi devono.
Devono perché la prestazione di ieri contro la Roma è stata tutta cuore e corsa. Una squadra aggrappata al proprio destino contro una Roma disunita, mai così male sul piano del gioco da quando al timone c’è Jose Mourinho.
Tsadjout che gol!
Al minuto 17 si capisce che la Cremonese non sarà la solita vittima carnefice. Bello scambio con Tsadjout che si ritrova una palla che rimbalza e di esterno, al volo, in modo quasi acrobatico trafigge inesorabilmente Patricio. La Roma non trova il modo per arrivare a impensierire Carnesecchi che fino al 60′ non è stato praticamente chiamato mai in causa. I cambi, un sussulto e Spinazzola trova l’1-1 con orgoglio. Tutti pensano che sarà la Roma a trovare la rete del vantaggio e invece Ciofani, entrato da poco, lavora un gran pallone per Okereke che viene steso da Patricio: rigore. Lo stesso Ciofani, col brivido perché l’estremo difensore giallorosso intuisce, segna il gol che vale i tre punti. Dopo 27 anni la Cremone torna a vincere in Serie A.
Una carriera fatta di gavetta
Il gran gol di Tsadjout, alla seconda rete personale in Serie A, parte da molto lontano. Nato a Perugia da genitori camerunensi e cresciuto calcisticamente nell’accademia Milan, dopo Charleroi, Cittadella, Pordenone e Ascoli, l’attaccante perugino ha finalmente trovato la massima serie del campionato italiano a Cremona e con Ballardini in panchina ci si attende l’exploit definitivo.
Ballardini e le sfide impossibili
Dopo i tre punti conquistati contro la Roma la salvezza grigiorossa è lontana 8 punti. Non impossibile come sembrava qualche settimana fa. Davide Ballardini è sicuramente l’uomo delle sfide inimmaginabili. Appena arrivato sulla panchina della Cremonese ha fatto fuori il Napoli in Coppa Italia e ha riacceso la speranza di una salvezza che qualche tempo fa sembrava essere ormai compromessa al 100%. La rimonta non sarà di certo facile ma nessuno potrà mai dire che a Cremona abbiano tirato i remi in barca troppo presto perché fino a quando c’è la matematica che ti tiene in corsa non è mai detta l’ultima parola.