Inizia il Giro d’Italia con la prima tappa che si svolge in Ungheria. Dopo l’avvio nel Paese dell’est la carovana del Giro si trasferirà in Sicilia per risalire verso il nord.
Tra i tanti concorrenti ai nastri di partenza c’è tanta attesa e curiosità per un ciclista di 22 anni nato ad Asmara e in grado di vincere per la prima volta nella storia del ciclismo la classica di Gand-Wevelgem. Infatti mai nessun corridore africano era riuscito a portare a casa una corsa classica del World Tour finora.
Biniam nasce ad Asmara il 2.4.2000 e cresce nella capitale dell’Eritrea affrontando le classiche difficoltà di un Paese che cerca di emergere in una disciplina sportiva e che sta facendo molto bene per raggiungere degli obiettivi importanti come questo. Il movimento è in crescita ma non è ai livelli dell’atletica, vera forza motrice dello sport del corno d’Africa.
2019 nazionale eritrea
La forza e il talento del giovane ciclista eritreo si mettono subito in risalto alla prima vera occasione nel 2019 quando correndo per la nazionale eritrea Biniam vince la terza tappa dell’Africa Tour, la Tropicale Amissa-Bongo, davanti al “nostro” Niccolò Bonifazio che chiuderà la corsa al primo posto.
Intermarché-Wanty-Gobert Matériaux
Il ciclista non soffre il passaggio di categoria e viene ingaggiato prima dalla squadra Delko rispondendo con alcune vittorie molte prestigiose che gli valgono ovviamente la chiamata ai Mondiali di categoria. Nel 2021 firma invece con una compagnia che partecipa al World Tour: la Intermarché-Wanty-Gobert Matériaux. Vince un argento ai Mondiali Under 23 e ammonisce: “Ci sono ancora troppo pochi ciclisti professionisti che provengono dall’Africa, abbiamo la media di un corridore l’anno. Ho compagni di squadra che vengono solo per correre i Campionati del mondo. Io invece l’ho praticato già da un anno intensificando gli allenamenti su diversi tracciati, su strada e di gruppo in modo tale da apprendere diversi tipi di corsa. Altrimenti è davvero impossibile conseguire risultati importanti”.
Gand-Wevelgem
Il trionfo su strada nella classica belga del Gand-Wevelgem sottolinea tutta la bravura e il talento di questo corridore che subito dopo la corsa ha dichiarato di voler tornare a casa e stare un po’ con la famiglia e di non partecipare al Giro delle Fiandre perché essendo molto giovane ha ancora molto tempo per prendere parte alla corsa mentre il tempo con la famiglia non si può sostituire con nulla al mondo.
Il ciclismo in Eritrea è tradizione
Oggi nella nazione africana vengono organizzate oltre 100 gare di ciclismo all’anno segno che la popolazione ama e freme per questo sport. Le corse in bicicletta si fanno addirittura da ancor prima di quanto potessimo pensare. Furono i nostri connazionali a introdurre l’utilizzo della bici a fine 800 con lo scopo di agevolare lo scambio della corrispondenza. Prima ancora dell’Italia, in Eritrea nacque la Federazione Ciclistica e nel 1937 ci fu la prima corsa ufficiale ma a nessun cittadino europeo fu permesso di partecipare. Nel 1939 il regime fascista decise di “permettere” ai colonizzati di prendere parte alle corse per dimostrare la netta superiorità dell’Italia in tutto, anche in bicicletta. Oltre ai limiti forzati della storia, anche la religione ha costituito un ostacolo importante al ciclismo eritreo: la chiesa copta vietava categoricamente l’utilizzo del “carro del diavolo”. Nel 1946 nasce il primo Giro di Eritrea e la morfologia del Paese, tra pianura e montagne, ha agevolato lo svilupparsi dei talenti eritrei fino ad arrivare a Biniam, il talento per eccellenza.
Parigi-Roubaix e Tour de France
Nel mirino di Biniam, senza mezzi termini, ci sono due grandissime corse: la Parigi-Roubaix e il Tour de France. Corse dove le caratteristiche fisiche del corridore eritreo e le qualità abbinate all’ottimo allenamento potrebbero essere un giorno concretamente realizzabili. Intanto lo vedremo in queste settimane di ciclismo al Giro d’Italia e poi scopriremo quali saranno i piani dell’atleta eritreo che in patria, chiaramente, è stato accolto come un vero e proprio idolo. Al suo rientro è stata proclamata anche festa nazionale con tutto il Paese che si è letteralmente fermato per accogliere e acclamare in nuovo eroe nazionale. Biniam ha attraversato le strade di Asmara tra un incredibile bagno di folla, un vero e proprio corteo, condito da tanti bambini festanti, partito dall’aeroporto fino al centro della città con tanto di musica al seguito.