Il percorso cestistico di Simone Fontecchio è una montagna russa affrontata a piccoli passi.
Nasce a Pescara (Abruzzo) nella terra dove il basket è più uno status di Roseto degli Abruzzi e Teramo. Nella sua famiglia si respira sport ad altissimi livelli da tutti i pori: il padre Daniele è un’ostacolista vicecampione europeo nei 60 mt, la madre Amalia ex cestista e allenatrice di pallacanestro. Il professionismo è quindi la parola d’ordine con la quale è cresciuto Fontecchio da bambino.
I primi passi
Pronti, via. Dall’Abruzzo subito il grande salto nel basket che conta e la prima squadra a puntare su di lui è la Virtus Bologna. Le “V” nere lo lanciano anche nel massimo campionato italiano e gli permettono di scendere in campo con regolarità facendogli anche collezionare prestazioni e minuti importanti. Purtroppo la Virtus inciampa nel percorso e retrocede in A2 e così il giovane ragazzo abruzzese firma un contratto con l’Olimpia Milano.
Milano, Reggio e Germania
Le “scarpette rosse” sono imbottite di campioni e affermarsi da giovanissimi in una squadra del genere non è mai facile. Quando viene chiamato in causa, Fontecchio, risponde sempre presente. Vince 3 Supercoppe italiane e una Coppa Italia. La società lombarda decide di girarlo per la seconda parte della stagione 2017-2018 alla Vanoli Cremona e lui contribuisce alla sua maniera rispondendo con prestazioni davvero ottime.
Dopo la classica toccata e fuga alla Pallacanestro Reggiana dove non riesce ad ambientarsi al meglio arriva la chiamata dell’Alba Berlino. In Germania l’Alba è. storicamente, una delle società più vincenti della Bundesliga, lo dice la tradizione e lo confermano i numeri: 11 campionati, 11 Coppe di Germania e 3 Supercoppe e, ciliegina sulla torta anche una Coppa Korac. Soprattutto, motivo di grandissimo orgoglio per la tifoseria degli “Albatrosse” mai stati in A2 come ricorda la loro canzone più cantata: 11 mal Deutsche Meister, 11 mal Pokalsieger, immer erste Liga..Alba Berliiiiiin..
La Bundesliga era stata già in passato la meta di diversi cestisti italiani che hanno sempre avuto successo nelle compagini tedesche: Daniel Hackett (Bamberg), Nick Melli (Bamberg) e Diego Flaccadori (Bayern Monaco). Anche Fontecchio si aggiunge agli italiani vincenti riuscendo a portare a casa tra lo stupore generale il massimo campionato tedesco, strappandolo dalle mani del Bayern Monaco, corazzata nata e costruita per disintegrare tutte le avversarie tedesche ma che si è dovuta arrendere ai colpi di Fontecchio e compagni.
Esperienza iberica
Dalla Spagna c’è la telefonata del Saski Baskonia, fresco vincitore della Liga ACB, che riesce a convincere i capitolini tedeschi a vendere Fontecchio, il quale firma un triennale con i baschi di Vitoria. Il Baskonia punta di nuovo su un italiano dopo l’ottima esperienza con Achille Polonara che nella stagione precedente aveva trascinato e letteralmente condotto alla vittoria i baschi nel campionato iberico e partito poi alla volta di Istanbul. Fontecchio convince anche nella difficile scalata spagnola. L’ala piccola abruzzese può aspirare anche a un qualcosa di più importante, a livello di club, del Baskonia. Tutti pensavano a Barcellona, Real Madrid, a squadre di questo calibro anche per continuare a giocare in Eurolega e aumentare l’esperienza europea.
Utah Jazz
Invece, come un fulmine a ciel sereno, il 7 luglio del 2022 arriva la classica offerta che non si può rifiutare. Dall’altra parte dell’Oceano Atlantico gli Utah Jazz individuano in Simone Fontecchio la figura necessaria per accrescere il livello di competitività del roster in NBA. Arriva la chiamata, c’è anche l’offerta ( 6,25 milioni di dollari per due anni) e c’è anche il sì del giocatore. Non sarà facile ma Fontecchio, siamo sicuri, farà di tutto per dimostrare all’NBA di essere arrivato lì per restarci.
Dalla stagione 2022-2023 avremo quindi Gallinari a Boston, Banchero a Orlando e Fontecchio nello Utah. Ci sarà da divertirsi.
Nazionale
Ormai Simone è un punto fermo anche della nazionale di basket maschile e le sue prestazioni si aggirano quasi sempre intorno ai 20 punti di media a partita ed è doveroso rimarcare i 21 segnati nella vittoria per 95-102 contro la Serbia che ci ha permesso poi di andare a giocare le Olimpiadi di Tokyo.
Noi, Simo, facciamo il tifo per te come abbiamo sempre fatto per gli italiani all’estero.