La nazionale italiana di pallavolo maschile under 21 si è aggiudicata il mondiale di categoria disputatosi a Durango, in Messico.
Gli azzurri in otto partite hanno concesso solo due set e hanno schiantato 3-0 la Russia nella finalissima. Ottime prestazioni del capitano Rinaldi e Stefani (entrambi 11 punti) e campionato iridato da sogno per il palleggiatore Porro che ha dettato i ritmi dell’attacco senza alcuna sbavatura.
L’Italia ha potuto contare anche su Alessandro Michieletto (18 punti contro la Russia), astro nascente del volley Made in Italy. Il dato statistico che riguarda il giovane non ancora ventenne è che per la prima volta nella storia del volley un atleta è riuscito a vincere sia gli Europei con la nazionale maggiore che i Mondiali con quella di categoria a meno di un mese di distanza dalle due rassegne e, dato ancor più straordinario, Michieletto lo ha fatto da vero protagonista in entrambe le manifestazioni.
I più attenti si ricorderanno anche del padre, Riccardo Michieletto, professionista del volley sia nella Serie A che con la maglia della nazionale. Il giovane ragazzo nato a Desenzano del Garda il 5.12.2001 ha cominciato la sua traiettoria sportiva nelle giovanili del Trentino.
Dopo diverse stagioni di gavetta nelle serie minori la Trentino Volley, una delle squadre più forti al mondo che ha dominato il palcoscenico italiano e internazionale dal 2007 al 2018, decide di farlo esordire in prima squadra nella sfida di Coppa Cev contro gli svizzeri dell’Armriswil. Dopo l’esordio in Superlega avvenuto nel 2019-2020, Michieletto, a partire dalla stagione in corso viene promosso definitivamente in prima squadra.
A livello di nazionali ha fatto incetta di trofei. Ha esordito con la nazionale maggiore ai Giochi Olimpici di Tokyo.
Bronzo agli Europei del 2018, oro al Mondiale under 19 ne l 2019, argento Europei under 20 e mvp della rassegna nel 2020 e come già ricordato prima oro al Mondiale 2021 e mvp e soprattutto campione d’Europa ad agosto e miglior schiacciatore del torneo con la nazionale maggiore.
Speriamo che grazie soprattutto a Michieletto e agli altri giovani della primavera azzurra potremo tornare a rivivere le emozioni degli anni novanta quando l’Italvolley maschile era conosciuta come “Generazione di Fenomeni”.