Robert Lewandowski è uno di quei professionisti che scendono in campo solo per scrivere delle pagine importanti di questo splendido sport.
L’ultima sua rete, in ordine cronologico, in rovesciata, sotto la neve battente di Kiev è semplicemente spettacolare, tanto che persino i tifosi della Dinamo si sono alzati per applaudire la magia dell’attaccante polacco che al minuto 14 sblocca la gara di Uefa Champions League.
LewanTORwski come lo chiamano in Germania dai tempi del Dortmund (eh sì, Tor significa gol in tedesco) non è nuovo a prodezze del genere già e non a caso è un serio candidato per la vittoria del Pallone d’Oro.
Gli inizi, la falsa partenza e il primo gol da professionista
Dopo aver rischiato di abbandonare il calcio in seguito alla morte del padre e a un infortunio che ha portato la squadra più forte della Polonia, il Legia Varsavia, a scaricare il giovanissimo attaccante ma e soprattutto grazie all’appoggio della madre che è stata l’unica a credere sempre in lui, Robert Lewandowski pensa di smettere con il calcio giocato ma decide invece di ripartire dallo Znicz Pruszkow. Vince la classifica cannonieri in serie C e B polacca nelle sue prime due stagioni e trascina la sua squadra dalla serie C a un’ottima posizione in B. Arriva dunque la chiamata di una big del calcio dell’Extraklasa: Il Lech Poznan sborsa 370.000 Euro per acquistarne le prestazioni sportive. La sua prima rete da professionista di un certo livello la segna nella gara di esordio con la nuova maglia: i polacchi vincono 1-0 contro gli azeri dell’FK Khazar Lenkoran nel turno preliminare di Coppa Uefa.
Che il Poznan ha fatto la scelta giusta si capisce nel primo turno di campionato, nell’agosto del 2008: La gara contro il GKS Belchatow è ferma sulla parità, Lewandowski entra e segna il gol decisivo. Scusate, non un gol qualsiasi ma una prodezza incredibile, di tacco dopo aver intuito il traversone basso proveniente dalla destra dal piede di un suo compagno di squadra.
Arrivano le chiamate importanti e lui sceglie il Borussia Dortmund
Dopo due ottimi campionati in Extraklasa che terminano nel 2010 con la vittoria della Serie A polacca e il titolo di capocannoniere, forse non tutti sanno che Lewandowski è a un passo dal firmare con il Blackburn allenato da Allardyce ma a causa dell’eruzione del vulcano islandese Eyjafjöll non fu possibile raggiungere l’Inghilterra e qualche settimana dopo il Borussia Dortmund ufficializzò l’acquisto della punta polacca.
In Germania è subito protagonista e contribuisce alla vittoria della Bundesliga per due anni consecutivi grazie soprattutto all’incontro con l’allora tecnico dei gialloneri Jürgen Klopp che riuscì a esaltarne le doti. Inizialmente i due si sfidavano a calciare in porta a fine allenamento e chi segnava di più vinceva 50 euro.
Nel 2014 arriva la chiamata che non si può rifiutare: è il Bayern Monaco a volerne fortemente l’acquisto. La risposta di Lewandowski sul campo si traduce in 7 campionati vinti consecutivamente, 1 Champions League e 1 Coppa del Mondo per club. Agli occhi dei tifosi biancorossi restano ancora impresse le immagini delle 5 reti segnate in 9 minuti al Wolfsburg, nessuno come lui nella storia del calcio.
A CACCIA DI RECORD
Nessuno come lui o quasi…perché numeri alla mano per quanto riguarda i gol segnati in Bundesliga davanti a tutti c’è sempre l’ormai compianto Gerhard “Gerd” Müller, il più grande centravanti tedesco di tutti i tempi, con 365 marcature in 427 presenze. Lewandowski insegue con 290 palloni buttati nel sacco in 361 gare giocate. Missione ardua ma non impossibile per chi è in grado di dare del tu sia al pallone sia alla porta avversaria.
Il polacco è al momento l’unico, nonostante le 33 primavere, che sembra essere in grado di mettere seriamente a repentaglio il gran record di Müller.
A cura di Antonino Chindemi