Un giocatore dalla classe cristallina che ha fatto innamorare tantissimi tifosi dell’Atalanta e del calcio italiano per via delle sue giocate colpito dai demoni della depressione.
Josip Iličić, una vita complicata che lo ha messo sempre a dura prova e la passione per il calcio come unica salvezza.
Le origini
Nel 1988 nasce a Prijedor (Bosnia) in una città di prevalenza serba e per lui di etnia croata le cose si mettono subito male. Viene ucciso il padre nel 1989 da un vicino di casa serbo e scappa con l’appellativo di profugo di guerra con la famiglia in Slovenia. Inizia quindi poi a giocare a calcio nel 2004 al Triglav per passare poi ad altre squadre slovene fino ad approdare al Maribor nel 2010.
Arrivo in Italia
Dopo una gara di Coppa Uefa il Palermo che aveva eliminato il Maribor richiede agli sloveni di poter prelevare Iličić e Armin Bačinović a cominciare da agosto. La carriera di Josip prende così il volo mentre Armin piano piano finisce nel dimenticatoio. Dalla Sicilia Iličić giunge a Firenze dove gioca con continuità e segna tanto. La miglior avventura italiana è però con l’Atalanta, squadra nella quale diventa un vero e proprio beniamino dei tifosi bergamaschi. In campo con i nerazzurri mette in piena mostra e senza riserbo le grandissime qualità tecniche che aiutano la squadra a raggiungere obiettivi incredibili.
Nel suo momento migliore arriva a gamba tesa la depressione. Il giocatore sloveno scompare letteralmente dai radar e addirittura nemmeno l’Atalanta sembra non sapere bene cosa sia successo. Alla fine la società bergamasca decide di restare al fianco del suo tesserato e lo aiuta nel momento difficilissimo.
Il nomignolo e il ritorno a casa
Iličić scherzosamente veniva chiamato “la nonna” dai compagni di squadra perché arrivava sempre stanco agli allenamenti e ogni volta che qualcuno chiedeva come stesse lui rispondeva con un “male, male”. Dopo essere stato lontano dal campo da gioco dal dicembre 2021 fino agli ultimi 10 minuti dalla fine del campionato, Atalanta e Josip decidono di risolvere consensualmente il contratto dopo 172 partite, 60 gol e 44 assist. Il 5 settembre il Maribor annuncia di aver trovato l’accordo con Iličić. Più di un mese per ritrovare il ritmo partita e al 77′ del match contro il Mura con i suoi avanti 4-1 viene gettato nella mischia e all’88’ magia con tanto di dribbling e difensore al bar, fallo subito, calcio di rigore trasformato e 5-1.
Iličić è tornato, finalmente, a sorridere. Nella sua Slovenia. Nel suo campo.