Forza, eleganza, fiuto del goal e tenacia, il tutto racchiuso in un nome, Fabio, e soprattutto in un cognome, Quagliarella.
Tra i bomber più prolifici ancora in attività della Serie A spicca il nome dell’attaccante della Sampdoria che ha appena realizzato il centesimo centro (180 in totale) nel massimo campionato di calcio italiano con la maglia della compagine ligure.
Destro, sinistro, collo, piatto, di tacco, con la testa, in sforbiciata, in rovesciata, su rigore, con un rimpallo, dopo un dribbling, a bruciapelo, rapidità d’esecuzione è la parola d’ordine. L’ultima vittima in ordine di tempo è stata l’Empoli che si è vista infilare prima con un diagonale rasoterra e preciso e poi con una vera e propria acrobazia in classico stile della punta di Castellammare di Stabia.
L’affinità alla rete si vedeva sin dai primi passi nel mondo dei professionisti quando, dopo il breve passaggio in prestito dal Torino (società con la quale ha debuttato da giovanissimo in A) alla “nuova” Fiorentina chiamata Florentia Viola in C2, la società abruzzese del Chieti decide di puntare su di lui e chiede ai granata di poterlo avere in prestito: in C1 colleziona 43 presenze e 19 reti.
I piemontesi al termine delle due stagioni nella regione dell’Italia centrale lo richiamano alla base e nel campionato cadetto colleziona 36 presenze e 8 reti più 4 gettoni e 2 gol in Coppa Italia.
Un bottino di tutto rispetto per il “novello” appena giunto in un campionato duro e complicato come quello della Serie B che gli permette di mettersi in mostra tanto da ricevere l’offerta, sempre in prestito, dell’Ascoli invischiata nella lotta per la salvezza in Serie A. I bianconeri marchigiani lo gettano nella mischia in 33 occasioni e lui timbra il cartellino tre volte.
Dopo una sola stagione la Sampdoria lo porta a Genova e con i blucerchiati segna complessivamente 14 marcature tra campionato e coppa.
Nel 2008 è giunta l’ora di farsi notare anche a livello internazionale e la chance arriva dall’Udinese, trascinata l’anno precedente in Europa proprio da Quagliarella a suon di gol e assist insieme a Di Natale) e partecipa così alla Coppa Uefa segnando 8 gol in 11 presenze.
Dal Friuli torna a respirare l’aria della sua Campania grazie al contratto del Napoli che però lo lascia partire per Torino, sponda Juventus, dopo solo 36 gare.
Resta con i bianconeri dal 2010 al 2014 ma non riesce mai a brillare come avrebbe voluto e tra alti e bassi realizza 30 marcature in campionato e nelle coppe europee. Lascia la Juventus per vestire di nuovo la maglia del Torino in 50 gare prima di approdare definitivamente ancora a Genova sposando i colori dei blucerchiati.
In Liguria realizza 104 reti su 257 presenze complessive diventando uno degli idoli della curva e garantendo alla squadra delle stagioni importanti. Sul piano personale da ricordare sicuramente le stagioni 2017-2018 e 2018-2019 condite da 19 e 26 gol in campionato (capocannoniere), addirittura nel 2018-2019 arriva terzo dietro solo a Messi e Mbappé e viene anche inserito nella top 10 dei finalisti del premio “Puskas” per il gol più bello dell’anno: quello segnato con il tacco nella sfida allo stadio Ferraris contro il Napoli.
Ha anche vestito la maglia della nazionale in 28 occasioni aiutando gli azzurri con 9 reti.
Nella stagione corrente è fermo a 3 marcature ma vedremo se l’attaccante classe 1983 riuscirà a regalarci altre giocate di spessore aiutando la Samp a centrare l’obiettivo della salvezza che dopo la vittoria di sabato scorso per 2-0 sull’Empoli è più vicina.