La città più bella del mondo. L’unica che leggendola da destra verso sinistra diventa “Amor” come la passione, smisurata e travolgente del pubblico di fede giallorossa per i propri colori e per quel simbolo che ricorda la nascita mitologica della nostra capitale.
“Amor” erano abituati a dire i romani tanti secoli fa quando la lingua italiana ancora dove essere concepita. “Amor” è oggi una parola propria del vocabolario spagnolo e anche i tifosi della Roma hanno cominciato a prendere confidenza con la lingua molto simile alla nostra tanto da essere ormai abituati a chiamare Paulo Dybala, argentino dal piede fatato, “Joya“.
Il gioiello di Cordoba
A Laguna Larga, nel cuore dell’Argentina e nei pressi del lago Cachicoya, nasceva il 15.11.1993 Paulo Dybala diventando quindi uno di quei 7000 abitanti del paesino che si sviluppa intorno al lago. Il destino lo mette subito a durissima prova e all’età di 15 anni Dybala resta orfano di padre, portato via da un tumore al pancreas. L’unica salvezza: il calcio. L’unico sogno: il calcio. Il padre sognava che un giorno “La Joya” sarebbe divenuto un calciatore e Paulo ha fatto di tutto per raggiungere l’obiettivo. Il soprannome “La Joya” (il gioiello) gli viene affibbiato dal cronista sportivo Marcos Villalobo perché “era un gioiello quando giocava”.
Lontano da Buenos Aires
Non ci sono Boca o River da quelle parti. Ci sono realtà meno blasonate ma che hanno avuto rappresentanti di tutto rispetto come ad esempio Mario Kempes, campione del mondo nel 1986, ex Instituto di Cordoba dove aveva giocato nel 1973. A Dybala piace lo stile di Riquelme e cerca di copiarne i movimenti. All’età di 10 anni il padre sceglie di lasciarlo nell’accademia dell’Instituto preferendolo per questioni di distanza ai Newell’s Old Boys che vogliono a tutti i costi il ragazzino. Dopo la morte del padre Dybala si trasferisce totalmente nella pensione della squadra biancorossa. Il primo contratto da professionista è del 2011 con l’Instituto che lo “blinda” per tre stagioni ma in realtà quando arriva l’offerta del Palermo dopo una sola stagione, “La Joya” può approdare ai rosanero.
Finalmente in Italia
Tre stagioni a Palermo a suon di gol in A, B e di nuovo subito massima serie. Grandi giocate e reti da capogiro gli valgono una telefonata dalla Juventus che lo porta a Torino. In Piemonte ci resterà per 7 stagioni con 293 presenze e 115 reti in totale. Mandato via senza troppi rimpianti etichettato ormai come un giocatore bollito e dopo un breve flirt con l’Inter è la Roma ad accaparrarsi il cartellino di Dybala scommettendo sull’argentino presentato in pompa magna al Colosseo Quadrato dell’Eur davanti a migliaia di tifosi. “La Joya” ha già segnato 10 reti in 16 partite facendo impazzire letteralmente i giallorossi e sfruttando alla perfezione il binomio con Tammy Abraham che sembra conoscere a occhi chiusi.
Una “Joya” per la Roma che dopo “El Pibe” de Roma esulta e si strofina gli occhi per quello che in giovanissima età veniva soprannominato “El Pibe de la Pension”.