Il tempo del relax sembra essere finito per Paulo Sousa ,dopo l’esperienza in Brasile con il Flamengo è giunto il momento di rimettersi in discussione sulla panchina della Salernitana, dell’ambizioso presidente Iervolino, stanco dell’altare di prestazioni e risultati con Davide Nicola (fatale per il mr. piemontese la sconfitta contro il Verona) e nonostante l’incredibile salvezza della passata stagione e un buon avvio in quella corrente è arrivato il benservito.
A volte ritornano
Classe 1970, Paulo Sousa è un profondo conoscitore della nostra Serie A, per averla frequentata prima da giocatore, con le maglie di Juventus, Inter e Parma e poi da allenatore con l’esperienza sulla panchina della Fiorentina .
Dal 4-3-3 al 4-2-3-1, ecco i suoi moduli di riferimento, pressing costante per recuperare il pallone, queste le sue peculiaruità tattiche, anche se non disdegna la difesa a 3. Salerno per lui rappresenta un bel banco di prova dopo le stagioni tutt’altro che esaltanti spese tra nazionale polacca, Bordeaux e Flamengo (solo per citarne alcune). Speriamo che i tifosi granata possano vedere una evoluzione del loro gioco e soprattutto dei loro risultati.
Falsa partenza
Pronti, partenza e stop. Certo non era facile riuscire a fare risultato contro la Lazio, squadra in grande forma e in piena lotta salvezza e per certi versi si è vista una squadra più volenterosa rispetto alle ultime uscite della Salernitana di Nicola. Nemmeno il tempo di ambientarsi un po’ nella caldissima piazza di Salerno che Paulo Sousa ha subito strappato sorrisi al pubblico campano per via del 3-0 rifilato al Monza, altra squadra in grande spolvero che sta disputando una stagione memorabile.
L’obiettivo è ovviamente quello della salvezza con le prerogative di poter costruire qualcosa d’importante per il futuro e allora…Boa Sorte Paulo !!!