Il derby, lo sappiamo tutti, è una partita dal sapore e dal fascino speciale. Ci sono derby che valgono molto di più del piazzamento finale della stagione in quanto rappresentano l’identità della gente che da generazioni tifa e supporta quella squadra che spacca in due la stessa città.
Una delle sfide più gloriose della storia del calcio, che va oltre anche a quella che è la passione perché s’intreccia con la religione, è l’Old Firm: Celtics v Rangers, a Glasgow.
La sfida in questione rappresenta anche il confronto tra cattolici e protestanti in quanto le radici storiche e sociali delle due squadre hanno portato a una sorta d’identificazione religiosa facendolo diventare più derby di Milan v Inter, Boca v River o regalando più contrasto e rivalità di un Real v Barcellona.
La storia
I biancoverdi vennero fondati a fine 800 per andare incontro alle problematiche legate alle condizioni di disagio e di marginalizzazione in cui versavano gli immigrati irlandesi. I Celtics ha preso sempre parte al massimo campionato nazionale sin dalla nascita dello stesso e rappresenta la prima squadra britannica ad aver vinto la Coppa Campioni.
Dall’altra parte della stessa città di Glasgow, ci sono i Rangers, nati nel 1972 e talmente fedeli alla tradizione e alla religione che fino a qualche decennio fa la società non tesserava giocatori cattolici: Amoruso e Gattuso furono i primi due giocatori di fede cattolica a rompere questa tradizione.
Rivalità stracittadina unica
Il derby nasce con il calcio, forse ancor prima addirittura quando gli amici si incontravano per sfidarsi in squadre di quartiere contro quartiere. Ogni derby ha una storia a parte e regala al proprio tifoso l’identità con la quale dimostrare che in quella città gli uni sono migliori degli altri. Spesso il derby è sinonimo di rivincita sociale, o anche di rivalsa di Davide che abbatte Golia, del povero che ha la meglio sul ricco. Nel caso scozzese il derby è al di sopra di qualsiasi altra questione, i cittadini di Glasgow condividono lo stesso cielo, respirano la stessa aria ma davanti alla fede calcistica ci s’imbatte contro una spaccatura che non trovi nemmeno a Belgrado prima di Partizan v Stella Rossa.
Mo Johnston e Arthur Boruc
Alla fine è solo una partita di calcio. Ecco meglio evitare di parlare così davanti ai tifosi scozzesi. Nel 1989 Mo Johnston, punta cattolica del Nantes venne acquistato dai Rangers. Putiferio. Mo era stato anche l’attaccante del Celtic prima di trasferirsi in Francia e la tifoseria dei Rangers fece di tutto per far saltare l’affare senza successo e così Mo fu costretto a girare con una scorta personale perché preso di mira da entrambe le tifoserie. Addirittura doveva lavarsi la maglia da solo perché il magazziniere dei Rangers si rifiutava di lavare la maglia del giocatore di fede cattolica.
Gli anni passano e ci pensa Arthur Boruc, portiere che abbiamo visto anche nella nostra Serie A, a far ribollire gli animi degli avversari quando da portiere del Celtic decise bene di provocare la curva dei Rangers facendosi il segno della croce e scatenando da subito l’ira degli avversari.
Religione e storia
Celtic v Rangers nasce ancor prima di scendere in campo e bisogna fare un salto indietro di diversi anni, se non secoli, per capire il quadro generale della questione. La riforma del 17mo secolo che fece diventare la Scozia un Paese protestante e la fortissima carestia che la colpì in seguito e il peggiorare delle condizioni economiche che portarono poi anche gli strascichi fino alle due guerre mondiali fanno da cornice. A inizio 900 la Scozia venne invasa dai cattolici irlandesi che scappavano dall’Irlanda del Nord e che trovarono nel Celtic la squadra da tifare. La crisi dovuta alle guerre mondiali con la borghesia protestante che godeva di alcune agevolazioni più importanti come la concessione dei posti di lavoro o delle case popolari. Tutto questo clima e questi fattori hanno determinato la fortissima rivalità tra le due squadre sfociata poi nel mondo del calcio. E quando c’è il derby, in Scozia, si ferma un intero Paese.
The Sectarian Law
Nel 2012, anno tra l’altro del fallimento dei Rangers costretti poi a ripartire dalle serie minori, il parlamento scozzese approvò una legge per condannare l’atteggiamento offensivo dei tifosi negli stadi. Vennero proibiti alcuni cori dei Celtics che si rifacevano alle canzoni dei ribelli irlandesi e anche alcuni cori dei Rangers di matrice anti-cattolica. Inoltre alla polizia venne lasciata la libertà di decidere e quindi intervenire contro quelli che potevano sembrare dei cori proibiti. Il 19 aprile 2018 questa legge venne abrogata definitivamente e tacciata come totale fallimento anche se nel derby giocato nel marzo del 2019 ci furono gravissimi incidenti e atti di violenza incredibili con i piani atti della polizia scozzese di Glasgow che dichiararono che “la gente pensa di avere la libertà di comportarsi ora in modo scorretto come invece non avrebbe fatto prima”.
Appoggiare il Celtic o i Rangers non è una questione di amore a prima vista o di simpatia che hai da bambino e la coltivi. A Glasgow al momento della nascita appartieni già a una delle due squadre e essere un sostenitore dei “The Bhoys” (la lettera “h” per richiamare la discendenza irlandese) o dei “The Gers” è uno stile di vita che non si può cambiare.