Alla fine per candidarti campione d’Europa le devi battere tutte e sulla tua strada può capitarti una corazzata ingiocabile e indifendibile come la Serbia. L’amaro in bocca per gli Azzurri nasce dalla brutta sconfitta rimediata contro la modesta Ucraina che ha compromesso e non poco il viaggio di Pozzecco e compagni costringendoci alla fine al quarto posto che tradotto significa: Italia v Serbia.
C’erano due spauracchi da evitare agli Europei: la Grecia (che ci siamo ritrovata nel girone) e la nazionale di Svetislav Pešić, allenatore di 73 anni che ha traghettato spesso la nazionale e le squadre di club al successo. I più attenti lo ricorderanno per aver vinto da giocatore un Coppa Campioni con il Bosna nel 1978-79. Ha portato a casa già due volte l’oro europeo: uno con la Germania nel 1993 e uno con la Jugoslavia nel 2001 (prima di prendersi anche il mondiale statunitense con la nazionale slava nel 2002).
Punti deboli?
Trovare punti deboli tra le fila dei nostri avversari è quasi impossibile. Forse l’unica “pecca” è non avere un doppione di Jokic in panchina ma anche chi non parte nello starting five è comunque superiore, sulla carta. Mancano dei mostri sacri del basket europeo come Marjanovic, Bogdanovic e Teodosic ma restano comunque favoriti per l’oro insieme alla Grecia e un leggerissimo gradino sopra alla Slovenia.