L’annata Nba 2022-2023 sta diventando un rebus difficilmente risolvibile.
Sebbene i Denver Nuggets (guidati dal solito mostruoso Jokic) stiano dettando legge ad Est ed i Boston Celtics sembrano finalmente maturi ad Ovest, tanti sono i punti interrogativi mentre la stagione si prepara alla volata finale che determinerà i partecipanti ai Playoffs.
La situazione già confusa di una classifica in perenne aggiornamento nella quale, in entrambe le Conference, grandi squadre palesano enormi difficoltà ad imporsi e stabilizzarsi su posizioni “tranquille”, ha visto realizzarsi un vero e proprio terremoto negli ultimi giorni di mercato NBA.
I Nets hanno deciso di smobilitare totalmente puntando sul futuro e, di fatto, ammettere che l’esperimento Big Three (James Harden, Kyrie Irving e Kevin Durant) è fallito miseramente.
Dopo la fuga del discusso Harden (avvenuta proprio un anno fa) ecco il turno Kyrie Irving.
Anche all’ombra dell’iconico ponte il talentuoso folletto in maglia 11 non è riuscito a trovare pace, dopo le stagioni in chiaroscuro di Boston la pandemia (ed il suo fermo rifiuto a sottoporsi al vaccino) hanno di fatto limitato, e non poco, il suo apporto alla causa.
Riuscirà finalmente a tornare lo splendido giocatore che tutti conoscono, farlo con continuità, e farlo dovendosi dividere il gioco d’attacco con il fenomenale Dončić in quel di Dallas?
Riusciranno a convivere due accentratori totali che, nonostante conformazioni fisiche totalmente opposte, amano avere il pallone in mano ed il dominio dell’impostazione offensiva?
Dovessero riuscire a stare insieme sarebbe un gran bel problema, per gli altri.
Rimasto solo, in un amen anche Durant ha deciso di cambiare aria accasandosi a Phoenix rendendo il team guidato da Booker e Chris Paul, i Suns, immediatamente la principale candidata al titolo.
Un solo movimento, una sola mossa, può mettere a soqquadro l’intera NBA, sì perché unire ad una squadra che negli ultimi anni ha sentito fortemente il profumo del successo uno dei più grandi talenti degli ultimi 20 anni può risultare letteralmente letale.
Kevin Durant è in grado di cambiare le sorti di una franchigia diventando un pilastro in pochissimo tempo.
Se i suoi guai fisici sono finiti riuscirà tranquillamente ad entrare nel meccanismo di gioco di Monty Williams formando con Paul e Booker un trio veramente formidabile anche per via di caratteristiche che sembrano potersi ben completare tra loro.
Chi li capisce i Lakers?
I Lakers, dal canto loro, guardando sempre la classifica dal basso verso l’alto e fingendo di non obbedire pedissequamente le direttive del Re, finalmente una cosa buona e giusta l’hanno fatta: liberarsi di Russell Westbrook, diventato una comica in California.
Il giocatore ammirato ad OKC non esiste più, sfiancato dalle critiche, messo continuamente in discussione dall’intero ambiente ha finito per mortificarsi esacerbando i propri difetti, arrivando a diventare qualcosa di più simile ad un giocatore scarso che al campione del passato.
Il suo scambio (dopo incomprensioni anche interne allo spogliatoio) è sembrato una vera e propria liberazione per i Lakers che, con il rientro di Davis e l’innesto di D’Angelo Russell possono cercare di acciuffare la post season in extremis, nonostante tutto.
Celtics o Bucks?
Ad Est comunque, Celtics e Bucks sembrano le principali candidate al titolo (ma occhio a Jimmy Butler & co, i Miami Heat possono rompere le uova nel paniere a molti).
Più complicato stabilire una gerarchia ad Ovest dove, al momento, dettano legge i Nuggets del JOKER ed i Memphis Grizzlies di Ja Morant.
Due ottime squadre guidate da fuoriclasse assoluti che però dovranno vedersela con i Suns (di cui sopra) i Mavericks della nuova coppia Luka – Kyrie, i Warriors del sempre infallibile Curry e forse, un forse gigantesco, i Lakers di LeBron e Davies (per talento forse la coppia più forte dell’intera NBA).
Sensazione al 23/02/2023……vincono i Suns!