Dirlo oggi, dopo una sconfitta dura da mandare giù nel derby di Los Angeles può sembrare assurdo ma tra qualche tempo la domanda potrebbe sembrare meno insensata di quanto si possa immaginare in questo momento.
Reduci da 8 vittorie nelle ultime 11 partite, con un 4-0 nelle partite in cui coach Ham ha potuto schierare D’Angelo Russell, Davis e LeBron James, stanotte i Lakers hanno dovuto affrontare i rivali cittadini, in un match fondamentale per il seeding finale a poche ore di distanza dalla vittoria all’OT contro Utah.
Clippers con lo stesso identico score (41-38) ma con tre giorni in più di riposo.
Calendario assurdo! Svantaggio notevole per i Lakers che, nel primo tempo, di fatto non hanno alcun apporto da James e vedono la propria retina perforata ripetutamente dall’ex Russell Westbrook, dal sempre fenomenale Kawhi Leonard, dalle bombe di Gordon (3 consecutive) ma soprattutto da uno scatenato Powell, capace di realizzare 27 punti partendo dalla panchina.
LeBron passeggia per il campo, i compagni non riescono a tenere a bada avversari affamati che si avventano sulle loro prede cercando di non lasciargli scampo.
Clippers più in palla
La partita vede i Clippers da subito in netto vantaggio, più in partita, più determinati ed aggressivi.
Westbrook, desideroso di vendetta, realizza due triple e si materializza in ogni dove, entra, conclude, fornisce assist, vorrebbe spaccare il mondo!
Il suo fuoco produce il break iniziale che i Lakers non riusciranno praticamente mai a ricucire del tutto anche se nel terzo quarto, dopo essere sprofondati a -24, grazie al redivivo LeBron, alle mani fatate di Davis, al solito apporto sostanzioso di Reaves il divario si era assottigliato notevolmente fino ad un -7 che lasciava presagire un grandioso ultimo quarto.
Ma ecco che i Clippers estraggono dal cilindro Nah’ Shon Hyland nell’ultimo quarto.
Bomba da 3, Lakers ricacciati a -14, bomba del compagno Mann e +17, ancora una sua bomba e di nuovo +17 per i suoi. Dopo pochi minuti ancora un tiro da 3 realizzato e tentativo di rientro dei gialloviola definitivamente spento. Per lui saranno 14 punti in 21 minuti in campo, apporto decisivo nel momento più importante del match, un idrante contro il fuoco dei Lakers che tentavano in ogni modo di rientrare in partita e conquistare una vittoria che sarebbe valsa oro per la classifica e per i playoffs.
Ma il match di stanotte potrebbe essere incoraggiante per LeBron & soci poiché, sebbene sia arrivata una sconfitta dolorosa (l’undicesima consecutiva contro i Clippers) si è visto qualcosa di interessante, una squadra che piano piano sta acquisendo un’alchimia, un’unione di intenti, uno spirito che potrà essere sfruttato appieno durante i playoffs.
Se gli elementi leader della squadra staranno bene, ben poche franchigie possono contare su tanto talento, sulla forza devastante del King ma soprattutto sulla classe di Anthony Davis, giocatore dalle mani vellutate, la forza difensiva disarmante, il talento offensivo sconfinato. Quando in forma fisica è forse il giocatore più dominante, su entrambi i lati del campo, dell’intera NBA.
Con lui e LeBron in campo (per il RE altri 33 punti…), qualsiasi traguardo può essere raggiunto anche quel titolo che, dopo l’avvio 1-10 di inizio stagione, e dopo una rincorsa durata quasi 70 partite, sembrava assurdo ipotizzare.
La strada è lunga ma, rispetto agli ultimi due anni, i Lakers hanno un’idea di gioco, una difesa a volte anche valida ed un’intatta voglia di vincere!