La Germania è Campione del Mondo per la prima volta nella storia. Finisce così il Mondiale di basket nell’arena di Manila con la Serbia, favorita alla vigilia, piegata 83-77.
Dennis Schröder è l’indiscusso MVP della rassegna intercontinentale. Il giocatore più forte del mondo. Oggi ci sono solo sorrisi sul volto del professionista tedesco che ha rischiato seriamente di prendere, da giovanissimo, la strada sbagliata. Una sbandata che sarebbe potuto costare carissimo.
La vicenda che vale la svolta nella testa del ragazzo di 16 anni che vive a Braunschweig e che non prende troppo seriamente la scuola e la vita in generale arriva grazie a un evento drammatico.
La madre di Dennis è originaria del Gambia e ha conosciuto il padre Axel mentre lui giocava a basket nel paese africano. I due s’innamorano e Fatou si trasferisce in Germania per stare con il suo futuro marito. La passione del padre per la pallacanestro gioca un ruolo fondamentale nelle scelte del figlio che spesso non va agli allenamenti tanto da venire escluso dalla squadra da parte dell’allenatore.
Il talento di Dennis c’è, manca però la testa. Era anche l’unico ragazzino di colore nel quartiere di Braunscwheig e spesso tutti lo guardavano male facendolo sentire a disagio.
La promessa sul punto di morte
Un pomeriggio, poco prima di morire, papà Axel prende il piccolo Dennis e si fa promettere che proverà a sfondare nel basket perché secondo lui un giorno arriverà a giocare in NBA e potrà aiutare la madre, le due sorelle e i due fratelli. SI fa promettere che inizierà a prendere sul serio quanto detto.
Il padre purtroppo muore poco dopo e Dennis trova in un cassetto della sua scrivania un foglietto scritto a mano con il contenuto del discorso che gli aveva fatto il padre qualche giorno prima: “Hai talento, non lo buttare. Potresti cambiare la tua vita e quella della tua famiglia”. Lo legge e capisce che è giunto il momento di cambiare. Corre subito in palestra e supplica in tutti i modi l’allenatore di essere reintegrato in squadra. A pallacanestro ci gioca da 11 anni e che ci sa fare è sotto gli occhi di tutti. Il coach gli propone di giocare degli 1 vs 1 ma deve restare sempre in difesa. Dennis in lacrime ne gioca 30 e il coach capisce che qualcosa è finalmente cambiato.
Da quel momento l’ascesa di Dennis è devastante. Arriva a giocare in Bundesliga con il Braunschweig. Un fenomeno. Gioca anche con l’Under 18 e Under 20 della nazionale tedesca. Un fenomeno, lo ribadiamo.
NBA is calling
Finisce il campionato di Bundesliga con Braunschweig e forse un po’ a sorpresa bussa alla sua porta Atlanta che lo sceglie al draft e lo invita a scendere in campo in NBA. Si dichiara eleggibile per il DRAFT e si affida all’agente ex cestista tedesco ma di origini nigeriane Ademola Okulaja. Gli Hawks lo portano ad Atlanta come scelta numero 17 del mercato NBA. Dopo 5 stagioni si sposta a Oklahoma, poi Lakers, Boston, Houston e ancora Lakers.