Saranno queste le squadre a giocarsi il LVI SUPERBOWL il 13 Febbraio 2022.
Il SUPERBOWL, la finale del campionato NFL, l’evento più atteso in assoluto negli States, viene disputato tra la vincitrice della National Football Conference e la vincitrice dell’American Football Conference.
Un evento imperdibile negli States ma non solo, un evento planetario divenuto, negli anni, il più importante evento sportivo al mondo, una sola serata capace di muovere miliardi di dollari in spot pubblicitari, performance sportive e musicali.
L’Half Time Show da anni ospita le più grandi star del momento, da Prince a Madonna, da Michael Jackson ai Rolling Stones, da Christina Aguillera a Katy Perry e via discorrendo fino ad arrivare agli Artisti (con la A rigorosamente maiuscola) che si esibiranno nella notte del 13 Febbraio: quanto di meglio esiste nel panorama hip-hop d’oltre Oceano.
Gli americani, spesso da noi visti come bacchettoni e retrogradi, danno vita ad un grandissimo show andando incontro alla richiesta del pubblico senza proporre artisti datati o dispersi nei meandri dell’anonimato ma portando alla ribalta le vere superstar del momento.
Ed ecco che Eminem, Snoop Dogg, Dr. Dre, Mary J. Blige e Kendrick Lamar, saranno insieme sul palco per una performance che si preannuncia straordinaria.
L’intervallo sarà spettacolare ma forse sarà l’ultima cosa a cui penseranno i tifosi dei Rams di Los Angeles o quelli dei Cincinnati Bengals, le due squadre che come detto, si affronteranno per aggiudicarsi il titolo e quindi il Vince Lombardi Trophy.
Non ci saranno quindi i detentori del titolo, i Tampa Bay di Brady, né i favoriti dai bookmakers, i Chiefs di Mahomes.
Come già accaduto nel 2020 (mai prima di allora) una delle due contendenti avrà il vantaggio di disputare il match tra le mura amiche: I Los Angeles Rams che, insieme ai Chargers, disputano le proprie partite casalinghe proprio al SoFi Stadium.
Nel 2020 era stato Tom Brady a beneficiare del fattore campo, portando i Tampa Bay Buccaneers al trionfo. Il fenomenale Tom d’America che, dopo una vita ai New England Patriots, cambiata casacca faceva centro al primo tentativo distruggendo un avversario strafavorito alla vigilia, con il miglior quarterback del momento e detentore del titolo, i Kansas City Chiefs ai quali non riuscì il cosiddetto “back to back”.
Come detto però questa volta né TB12 né Mahomes saranno presenti al Superbowl.
Tom Brady a dire il vero può mangiarsi le mani e non poco poiché, se fosse riuscito a portare a termine la rimonta contro i Rams, avrebbe potuto sbarazzarsi abbastanza facilmente dei San Francisco 49ers e tentare quindi di aggiungere un ulteriore anello al suo incredibile palmares.
Il miglior quarterback di sempre, nella semifinale di Division contro i La Rams, era stato infatti autore di un’altra leggendaria rimonta coi suoi Tampa, sotto 27-3 a metà terzo quarto, è riuscito a capovolgere l’inerzia di una partita che sembrava segnata, ad impattare in modo inimmaginabile a meno di un minuto dal termine del match (due touchdown consecutivi, da -14 a 4.32 dal termine alla parità) salvo poi veder vanificati i propri sforzi dalla difesa che, a pochi secondi dalla fine, commetteva una distrazione fatale consentendo ai Rams di portarsi a distanza per poter calciare tra i pali, evitando la roulette dei supplementari, e vincere il match..
Sono quindi i Los Angeles Rams a raggiungere la finale contro i San Francisco 49ers sui quali poi hanno avuto la meglio nel match di domenica notte, non senza difficoltà.
Risultato finale 20-17, pronostico rispettato, Superbowl da disputare in casa.
La finale dell’AFL ha invece visto contrapporsi i Kansas City Chiefs ai Cincinnati Bengals.
Ancora una delusione per Patrick Mahomes che non riesce nell’impresa di portare i suoi al terzo Superbowl consecutivo.
Che non fosse l’annata migliore lo si era intuito nel match precedente, la semifinale di Division, nella quale i Chiefs sono riusciti a domare i Buffalo Bills soltanto all’OT e per un pelo veramente.
Il proprio team stavolta non è riuscito nel bissare quella prestazione e, di fatto, si è letteralmente sgretolato dopo un ottimo primo tempo.
Un primo tempo dominato che ha visto Kansas City portarsi sul 21-3 a pochi minuti dal termine del secondo quarto, avversario annichilito, pubblico in delirio.
Cincinnati però non ancora doma
Un touchdown di forza e volontà ed una lunga corsa, realizzato da Semaje Perine su lancio di Burrow, riporta i Bengals in partita.
Ma sul finire del secondo quarto Kansas ha un’ulteriore opportunità di mettere i sigilli al match.
Sul 21-10, prima della pausa lunga, con il possesso del pallone a poche yards dalla meta, anziché calciare tra i pali, si sceglie di tentare il touchdown.
3 punti facili che, alla fine della fiera, forse sarebbero stati utili ma che, vista da un’altra prospettiva, potevano essere sacrificati nel tentativo di seppellire le speranze rivali al tramonto della prima frazione. Tanta era la sicurezza di Kansas City nei propri fuoriclasse e nella propria potenza di fuoco da potersi permettere un rischio simile. Il tentativo fallisce miseramente lasciando quindi pienamente in partita gli avversari.
Mai lasciare in vita il proprio nemico, mai!
I Cincinnati Bengals nell’intervallo fanno quadrato intorno al loro giovane QB, quel Joe Burrow designato da alcuni come un possibile erede di Tom Brady.
Al ritorno in campo sarà tutta un’altra musica e le danze stavolta, saranno condotte proprio dai Bengals.
La rimonta parte da un lavoro incredibile in fase difensiva, scelte coraggiose del giovanissimo quarterback Burrow, ed un appannamento complessivo degli avversari che, con il passare dei minuti, hanno visto sgretolarsi ogni certezza.
Lo sguardo sempre fiero, a volte sbruffone di Mahomes, ha via via lasciato il posto alla preoccupazione per una partita che, col trascorrere dei minuti, ha capovolto totalmente la propria inerzia fino a portare Cincinnati addirittura in vantaggio a pochi secondi dalla fine e costringere i Chiefs all’ennesima prodezza pur di acciuffare almeno l’extra time.
Kansas City crolla
La difesa da impenetrabile diventa burro, la protezione che gli ha sempre consentito di prendersela alquanto comoda prima di effettuare un lancio viene meno per l’intera seconda frazione di gioco esponendolo ad un’enorme pressione, dovendosi occupare degli avversari che adesso lo rincorrono furibondi impedendogli di lanciare agevolmente.
Ecco che quindi i primi errori, i sack e addirittura due intercetti, l’ultimo dei quali all’OT, risulterà letteralmente fatale.
Anche ieri i KC Chiefs si sono aggrappati all’OT ed anche ieri hanno vinto il sorteggio (regolamento che negli States sta provocando non poche polemiche) ma stavolta il risultato è stato ben diverso.
Ancora grossa pressione su Mahomes, ancora poco avanzamento (se non nullo), niente touchdown, niente vittoria, intercetto subìto e pallone riconsegnato tra le mani di un ottimo Joe Burrow che sulle ali dell’entusiasmo, mostrando freddezza e lucidità nelle scelte, ha portato i suoi ad avanzare tra le linee nemiche, passeggiando sui resti di quella che sembrava una difesa impenetrabile e consentendo al proprio kicker di annichilire gli oltre 70mila vestiti di rosso, zittendoli definitivamente con una trasformazione comoda ed approdando, dopo 33 anni, al Superbowl.
Sarà quindi una sfida sostanzialmente equilibrata quella che ci aspetta il 13 Febbraio al SoFi Stadium di Inglewood in California tra Rams e Bengals.
Saranno 70mila gli spettatori a poter assistere dal vivo a questo incredibile spettacolo e tra loro molto probabilmente ci sarà quel Tom Brady che, proprio ieri, ha annunciato al mondo intero di smettere, di lasciare il proprio posto alle nuove generazioni, che è il momento di dedicarsi ad altro e chissà che, proprio in questo match, non sarà proprio Barrow a prenderne il testimone.