Chissà se Pozzecco ha dato una sbirciata a Croazia v Grecia per cercare di capire come bloccare le folate offensive della nazionale ellenica. Bogdanovic e Smith con 19 e 23 punti hanno trascinato la Croazia a un amen dalla vittoria sulla ben più quotata avversaria che con i 27 punti di Giannis e i 27 di Dorsey hanno potuto alzare le mani al cielo al suono dell’ultima sirena quando il referto si è fermato sull’85-89 premiando l’audacia dei biancoblu.
Da quando si è aggregato alla squadra, smaltite le fatiche a stelle e strisce che lo hanno visto trionfare e fregiarsi del titolo di MVP delle finals NBA, Antetokounmpo ha dato sfoggio delle sue incredibili qualità di atleta e cestista, cedendo il passo solo all’altro mostro sacro della palla a spicchi che gioca con la Serbia e di cognome fa Jokic. Sarà l’uomo contro il quale il nostro Tessitori (molto probabilmente) dovrà giocare la partita della vita, oppure ci vorranno e ci proveranno Pajola e Biligha ad arginare il fortissimo centro ellenico.
Dorsey a scatti
Tyler Dorsey, americano di origini greche che ha potuto scegliere di vestire la maglia biancoblu, è il classico giocatore che non bisogna far entrare in ritmo altrimenti, una volta che si scalda, diventano dolori (chiedere alla Croazia). Dotato di un ottimo tiro pulito ed elegante, molto agile e difficile da marcare.
Gli altri elementi del roster
Nick Calathes: il “furetto” giramondo che ha nelle mani il sapiente dono degli assist e delle triple da piazzare al momento giusto. Le azioni dei nostri avversari passano tutte dal giocatore ex Pana, Barcellona e neo Fener. Oltre ad essere un problema in attacco è anche una sistematica “grana” in difesa per chi prova ad arrivare al suo canestro. Eletto spesso miglior difensore dell’anno. Parlando di assist, correte a vedere il passaggio per Giannis che ha chiuso in alley-oop
Kostas Sloukas: Olympiacos, Aris, Fener e dal 2020 di nuovo in forza al Pireo. Mitragliatrice devastante da tre punti. Da prendere letteralmente con le molle perché carica di falli gli avversari andando spesso a puntare il canestro per il lay-up o lo scarico.
Kostas Papanikolaou: altra identità fortissima della corazzata greca. Anche lui anima Pireo dopo alcune stagioni in NBA dal 2016 è in forza ai biancorossi di Atene. Nella gara d’esordio contro la Croazia 31:08 minuti giocati, 6 punti, 7 rimbalzi e 1 assist, meno di quanto ci si aspetta dalla sua esperienza.
Dimitrios Agravanis: blocco Pireo che praticamente rifornisce più di mezza nazionale. Classe 1994 e tanto lavoro sporco per un ragazzo che ha sfiorato il sogno di giocare in NBA quando nel 2015 venne scelto al draft dagli Atlanta Hawks.
Thanasis Antetokounmpo: fratello minore di Giannis. Dal 2019 è un componente dei freschi campioni NBA dei Milwaukee Bucks. Molto probabilmente lo vedremo con più minutaggio contro la nostra nazionale.
Ioannis Papapetrou: è considerato uno dei più grandi talenti del basket ellenico e sicuramente a questi Europei vorrà dimostrare che le voci sono fondate. Ex Pana ma solo dopo aver vestito la maglia dell’Olympiacos, ora è in Serbia, Belgrado, sponda Partizan. Classe 1994 in nazionale deve ancora però dimostrare di essere pronto a trascinare la Grecia insieme a Giannis e Tyler.
Michalis Lountzis e Giannoulis Larentzakis non hanno visto il campo nella sfida contro la Croazia e potrebbero vederlo davvero poco anche nelle partite a seguire.
L’allenatore
Basterebbe scrivere un nome e un cognome: Dimitris Itoudis. Sette anni sulla panchina del CSKA Mosca, 2 Euroleghe vinte, 6 campionati VTB e 1 Supercoppa VTB. L’astuzia e la capacità di leggere le partite danno al tecnico nato a Veroia tutto quello che serve per condurre una squadra alla vittoria. Da questa nuova stagione sarà al Fener.
Gli Azzurri intanto hanno battuto 83-62 l’Estonia all’esordio.