Dopo l’accesso ai quarti di Europa League della Roma e di Conference League della Fiorentina, sono diventate 6 le squadre (su 7) ancora in corsa in Europa.
Un risultato eccezionale che riporta alla memoria le annate d’oro del calcio italiano, quando i più grandi campioni al mondo calcavano i nostri terreni di gioco.
L’Inter fatica non poco a sbarazzarsi di un indomito Porto, solo la prodezza di Lukaku al termine della sfida d’andata e le eccezionali parate di Onana in entrambi i match (assistito non poco dai legni) consentono a Simone Inzaghi di far fuori l’ex compagno Conceicao, ora sulla panchina dei portoghesi.
Anche il Milan porta a casa il passaggio del turno contro un avversario considerato molto temibile: il Tottenham di Conte. Lo fa segnando un solo goal, con Diaz agli arbori della sfida, ma avendo il merito, in una fase tanto complicata della gestione Pioli, di contrapporsi a Kane & co con prestazioni di livello senza rischiare praticamente mai se non nei minuti di recupero quando Magic Mike (Magnan) è costretto ad una grande parata su Kane per evitare l’extra time.
Rimane un tabù per Conte l’Europa.
Napoli troppo forte
Lo straordinario Napoli di Spalletti invece travolge l’Eintracht di Francoforte. 2-0 in Germania e 3-0 al ritorno, qualificazione mai in bilico ed avversario annichilito. I biancazzurri sono una schiacciasassi ed ora anche in Europa cominciano a temere Oshimen& co (eloquenti le parole di Guardiola e Klopp in tal senso).
Il sorteggio di ieri ha messo di fronte Napoli e Milan e l’una delle due che avrà la meglio (al momento pare un match senza storia) dovrà vedersela con la vincente tra Inter e Benfica. Non potrà quindi esserci una finale tutta Italiana ma, per i partenopei, ora anche la Champions può diventare un traguardo da raggiungere, archiviata la pratica scudetto.
Per l’Inter uno scoglio molto difficile da superare, considerando anche l’andamento altalenante degli uomini di Inzaghi & co, ma forse, e sottolineiamo forse, più abbordabile di Man City, Real o Bayern Monaco che, insieme al Chelsea compongono gli accoppiamenti dell’altra parte del tabellone. L’esito finale pare alquanto incerto.
In Europa League invece Juventus e Roma dovranno vedersela con Sporting Lisbona e Feyenoord (remake della finale di Conference). La Juventus reduce da un buon passaggio del turno contro il Friburgo ha comunque, dalla sua parte, Man Utd e Siviglia mentre il buon Mourinho, dovesse riuscire a sbarazzarsi nuovamente degli olandesi, sembra avere la strada spianata verso la finale.
Possibile anche una finale tutta italiana, sarebbe ora che questa coppa tornasse in Italia.
In Conference League invece la Fiorentina sembra poter ripetere le gesta della Roma dello scorso anno. I polacchi del Lech Poznan non sembrano poter fermare i viola che, dopo un inizio alquanto stentato, stanno proponendo un ottimo calcio guidati da Vincenzo Italiano.
Solo la Lazio out
Unica pecca di questa campagna europea la Lazio di Maurizio Sarri. Eliminata dall’Europa League è riuscita a farsi sbattere fuori anche dalla Conference League. Difficile capire se l’Az Alkmaar sia stato un avversario di livello o se i biancocelesti non ne avessero proprio nelle gambe, fatto sta che l’1-2 dell’andata si è ripetuto al ritorno e “arrivederci e grazie”. Un organico striminzito non ha concesso al tecnico toscano di operare un adeguato turn over costringendo i suoi alla resa.
Il nostro Paese comunque può guardare ai quarti di finale delle tre competizioni con estrema fiducia e, nonostante si sia fatto ben poco a livello istituzionale per raggiungere questi traguardi, si potrebbe tornare ad alzare trofei importantissimi.