L’allenatore di Grosseto è stato capace di traghettare la Lettonia ad uno storico piazzamento di caratura mondiale. Non a caso è stato anche eletto “miglior tecnico” della rassegna intercontinentale.
La nazionale baltica ha spesso vissuto all’ombra della “sorella” Lituania che nel basket può vantare nomi molto più importanti e risultati decisamente sorprendenti. La Lettonia nel palmares sfoggia con tanto orgoglio un oro vinto nel 1935 e un argento nel 1939 poi però il vuoto con qualche piazzamento da sottolineare ma sempre fuori dal podio.
Luca Banchi è riuscito non solo a superare il turno di qualificazione ai Mondiali con Serbia, Grecia e Turchia (a onor di cronaca anche Belgio e Gran Bretagna nel girone). L’unica sconfitta i baltici l’hanno subita a Belgrado per 101 a 100. Passaggio del turno e figurati se questa squadra può passare mai il girone della Coppa del Mondo composto anche da Canada, Francia e Libano.
Senza le stelle
Dairis Bertāns e Kristaps Porziņģis out poco prima dell’inizio del torneo e baltici che devono fare quindi di necessità virtù. C’è una squadra che gioca a basket, non c’è la stella assoluta alle quali affidare quell’ultimo tiro ma poco importa.
Se la vittoria sul Libano alla prima giornata non fa scalpore, tutta di un’altra pasta è invece quella maturata sulla Francia per 88-86 con i “galletti” buttati fuori da un Mondiale in cui ci credevano e una Lettonia avanti alla seconda fase.
Indiscutibile la bravura di coach Banchi in grado di plasmare la sua squadra e i suoi giocatori facendoli adattare a quelle che sono le situazioni della partita dettate dal modo di sviluppare le azioni degli avversari, capacità che ad esempio è spesso mancata invece agli Azzurri.
Tra l’altro i lettoni sono stati bravissimi nella fase di attacco a giocare sui blocchi e far capitare la palla tra le mani del tiratore da tre in assoluta libertà.
Nei quarti di finale hanno beccato la Germania (nazionale che ha vinto l’oro iridato battendo poi in finale la Serbia) e l’avventura baltica si è spenta sul ferro colpito da Dāvis Bertāns che ci ha provato da tre per cercare di superare i tedeschi di uno proprio sulla sirena. Lacrime per il giocatore degli Oklahoma City Thunders e abbraccio da parte di tutti i compagni perché la splendida corsa Mondiale non può ridursi a quel ferro colpito all’ultimo secondo. Solo applausi per loro che hanno avuto il difficile compito di arginare la stella NBA Dennis Schröder diventato anche un team player svestendo i panni del solista.
Un quinto posto che vale oro
La corsa lettone, dicevamo, non poteva ridursi a quel tiro. Luca Banchi vuole portare la sua nazionale, quel giocattolo che ha creato alle Olimpiadi, ma per farlo bisogna piazzarsi il più vicino possibile al podio e giocare poi il torneo di qualificazione contro squadre che sulla carta sono meno blasonate.
Sotto a chi tocca: il primo scoglio è l’Italia che tra l’altro ha giocato un giorno prima ed è anche più riposata. Il gioco degli Azzurri è troppo prevedibile, lento e abbiamo il solito problema dell’assenza del lungo sotto il canestro. La Lettonia ci spazza via e va a giocarsi il quinto posto contro la Lituania.
I biancoverdi sono stati una delle poche nazionali che sono riuscite, negli ultimi due anni, a sconfiggere l’armata di Luca Banchi che nella partita finale del Mondiale annienta i lituani chiudendo con 35 punti di differenza. Una delle peggiori sconfitte della storia dei lituani che vale il miglior piazzamento della storia della Lettonia.
Una parola di elogio anche la meritano anche e soprattutto i tifosi lettoni che hanno fatto registrare il seguito più alto in loco tra tutte le nazionali che hanno preso parte al Mondiale.
Chi è Luca Banchi
Toscano 8Grosseto), 58 anni, il suo primo incarico è con le giovanili del Basket Livorno, dove conquista tre titoli nazionali. Trieste, Trapani, Jesi. Sulla panchina di Siena poi con cui ha vinto sei scudetti da assistente e uno da capo allenatore. Si trasferisce a Milano e riporta lo scudetto dopo 18 anni di astinenza in Lombardia. Con Milano ha sfiorato anche le Final Four di Eurolega. Finita l’avventura con le “scarpette rosse” e dopo aver cambiato sei panchine in otto anni arriva la chiamata della Lettonia. I baltici tra parentesi si stanno anche preparando a ospitare i prossimi Campionati Europei in programma in diverse nazioni ma con la fase finale che si terrà proprio a Riga.
Le parole di Banchi a fine rassegna
Simpaticamente alla domanda di un giornalista risponde: “La cosa più grande che mi porto dietro da questa coppa è la valigia che non riesco a chiudere perché non riesco a piegare le cose come le avevo messe all’andata. Scherzi a parte, le emozioni che abbiamo vissuto e mi dispiace che sia finito. Abbiamo avuto la sensazione che ogni giorno ci riservasse nuove emozioni. La squadra ha fatto dei grandi progressi”.