La Fiorentina vista nelle ultime stagioni non aveva di certo entusiasmato per il gioco espresso o per i risultati. I viola però attraverso Rocco Commisso, imprenditore e dirigente sportivo italiano naturalizzato statunitense, hanno dato l’impressione di avere un progetto solido e ben strutturato. Dal momento del suo arrivo nella città Toscana il proprietario anche dei New York Cosmos ha cercato sempre di sottolineare il suo impegno per la Fiorentina e di tranquillizzare quei tifosi scettici a causa delle stagioni non troppo esaltanti vissute negli ultimi anni perché i viola abituati a gente come Baggio, Rui Costa e Batistuta non hanno avuto più l’occasione di poter viaggiare per l’Europa a difendere i propri colori.
Il campionato 2020-2021 si è chiuso con la Fiorentina a 40 punti, tredicesimo posto, salvezza arrivata con qualche turno d’anticipo. I tifosi, sempre quelli più scettici, delusi perché la squadra non decolla. In estate arriva il cambio in panchina, via Iachini che ha traghettato la squadra fino alla salvezza ed ecco arrivare, in punta di piedi Vincenzo Italiano, tecnico ex Spezia che ha avuto il merito di portare i liguri dalla serie cadetta alla Serie A e di raccogliere poi, l’anno successivo alla promozione, la salvezza guadagnando anche il premio come miglior tecnico italiano della passata stagione.
Italiano ha il merito di cambiare la mentalità dei toscani. Li convince che hanno i mezzi per poter fare bene e la Fiorentina torna a volare in campionato. Non è in testa alla classifica della Serie A ma è lì, nelle posizioni che contano, è sesta, nella zona che vale l’Europa. 15 partite: 8 vittorie (tra cui la sberla per 4-3 al Milan) e 7 sconfitte compreso lo scivolone a sorpresa contro l’Empoli, 24 gol segnati e 20 subiti.
Italiano però non è del tutto soddisfatto perché chiede ai suoi ragazzi continuità di risultati visto che sa benissimo di aver perso troppi punti per strada e che per tornare a giocare in Europa nessuno può permettersi passi falsi perché la concorrenza è agguerrita. Roma, Juventus, Bologna, Lazio e Verona sono tutte lì, pronte ad approfittarsene di un errore delle altre squadre.
La Fiorentina oltre a un’ottima guida tecnica può contare ovviamente sull’attaccante serbo Dušan Vlahović, una vera e propria macchina da gol arrivato a Firenze da Belgrado, dopo aver indossato la casacca del Partizan. 21 reti nel campionato scorso, già 12 in questo (la metà di quelli segnati in totale dalla squadra) è lui il tassello principale da collegare alle idee di Italiano. Il futuro dell’attaccante è incerto e ci sono state molte voci di mercato che lo volevano lontano da Firenze ma per adesso gli unici km che ha percorso nel mondo del calcio per club fuori dalle mura cittadine sono quelli corsi negli stadi in giro per l’Italia con l’unico intento di far sognare i tifosi della viola e di riportarla a certi livelli.
Gli uomini che ha a disposizione Italiano sembrano sposarsi benissimo con le idee dell’allenatore nato a Karlsruhe (Germania). Possesso palla, predisposizione al gioco verticale, attenzione in difesa. Servono giocatori come Nico Gonzalez e Callejon bravi nei movimenti senza palla che sanno creare gli spazi per gli inserimenti di Vlahovic. Centrocampisti come Castrovilli, dotato di ottimi piedi e di tempi giusti nel proporsi in avanti e nell’aiutare nella fase difensiva o come Pulgar maestro nelle geometrie. Alta intensità e ritmo con tutti gli undici in campo che sanno di doversi sacrificare per raccogliere i tre punti.
Come finirà la stagione della Fiorentina non lo possiamo sapere ma sicuramente ci sono tutti gli ingredienti per fare bene.