Uno dei miei film preferiti è “L’ARTE DI VINCERE”, titolo originale MONEY BALL.
Il film è basato, in maniera abbastanza fedele, su una storia vera, quella degli Oakland Athletics di cui Beane (Pitt) è general manager.
Il GM è colui che prende le decisioni, recluta giocatori affidandosi da sempre al parere degli scout, coloro che vanno in giro per il mondo a vedere partite, selezionare talenti, scoprire giocatori nascosti o campioni che possono essere adatti al gioco della propria squadra.
Dopo la deludente stagione 2001, non disponendo di un grande budget per completare la squadra, Beane decide di affidarsi ad un nuovo metodo che anziché basarsi sulle intuizioni degli osservatori fosse incentrato sui freddi numeri, sulle statistiche: la Sabermetrica!
Questa decisione deriva dall’incontro con un neolaureato a Yale (Jonah Hill alias Peter Brand) il quale sosteneva che si potevano scovare giocatori particolarmente adatti al team soltanto analizzando i numeri, le percentuali per ciascun aspetto del gioco, la statistica. Non cercate Brand su internet perché non esiste, il personaggio sul quale si basa (Paul DePodesta) non ha voluto far parte del film (questi si è laureato ad Harvard e non a Yale).
Giocatori e statistche
Il reclutamento di giocatori sconosciuti o poco considerati dal mercato tradizionale, ma con statistiche convincenti e numeri in grado di completare al meglio la squadra, ancorché osteggiato dall’allenatore, produce risultati portando la squadra a ben 20 vittorie consecutive che però non consentiranno l’accesso alle World Series.
Poco male, il metodo però ha funzionato. Ha prodotto risultati migliori di quelli fin lì derivati dagli osservatori.
Nella realtà tutto questo è uscito fuori proprio con il libro MONEY BALL del 2003 basato sulle strategie applicate allo sport proprio da Paul DePodesta il quale, tuttora, utilizza il proprio metodo ma nella NFL nei Cleveland Browns.
Il libro ha scatenato reazioni contrastanti soprattutto dagli operatori dello sport, inevitabile conseguenza di un radicale ridimensionamento delle proprie mansioni.
Ma mentre alcuni osteggiavano questo metodo rivendicando le capacità di decisione e scelta dell’essere umano, altri hanno cominciato a condividere ed applicare questa visione scientifica allo sport (non ultimi i Tampa Bay Rays).
La Sabermetrica non produce successo garantito e i risultati ottenuti ad oggi sono interlocutori, è oggettivamente impossibile affidare il destino di una franchigia o di un team ai freddi numeri, servono capacità manageriali ed occhio nonché intuizione e relazioni personali (ciò che un computer non potrà mai avere).
Ma il metodo reso famoso da Brad Pitt pare essere ora arrivato anche in Italia dove il Milan (di proprietà statunitense per l’appunto) ha deciso di intraprendere un cammino innovativo nel calcio italiano. Defenestrato Maldini sembra proprio che Gerry Cardinale stia applicando l’algoritmo di cui sopra all’attuale campagna acquisti rossonera.
Funzionerà? Ben presto lo sapremo.