Dopo la splendida, sofferta e meritata vittoria contro la Croazia, gli Azzurri dovranno vedersela per la prima volta in assoluto con la Gran Bretagna nell’ultima sfida della fase a gironi. Imperativo è uno solo: vincere e bene perché potrebbe delinearsi un arrivo a tre con Ucraina e Croazia e a quel punto il secondo posto verrebbe deciso dalla classifica avulsa, sempre qualora Bogdanovic e compagni riuscissero a superare i gialloblu.
Poca qualità e tradizione
La Gran Bretagna è tra le nazionali più deboli del panorama cestistico di EuroBasket 2022. Spesso fuori dal basket che conta: mai presente ai Mondiali, due partecipazioni alle Olimpiadi e questo è il quinto Europeo al quale prendono parte. Sono ultimi in classifica con -98 di differenza canestri e forse l’unico ostacolo al quale fare attenzione sarà la voglia di chiudere nel miglior modo possibile.
Roster
Fatta eccezione per alcuni elementi, la maggior parte dei componenti della nazionale britannica sono tutti attivi nel modesto campionato inglese.
Gabriel Olaseni: le poche speranze di fare bene per la Gran Bretagna sono tutte riversate nelle mani di Olaseni che abbiamo potuto vedere in Italia a Sassari. Il professionista del Darüşşafaka predica però nel deserto.
Myles Hesson: si tratta del cestista più costante della nazionale inglese. Supera sempre i 10 punti e aggiunge anche assist e rimbalzi alla causa inglese. Ha vestito canotte importanti come quella dei francesi del Nanterre ma nelle ultime stagioni è in Giappone.
Luke Nelson: insieme a Olaseni trascina la squadra con punti, assist, rimbalzi, falli ottenuti e spesi bene. Finora è stato il miglior giocatore della Gran Bretagna a questi Europei.
Daniel Clark: con i suoi 33 anni è il capitano e uno dei più esperti del roster britannico dopo aver passato una carriera quasi esclusivamente in Spagna, tranne un’esperienza in Macedonia, è ora tornato in patria e giocherà con il Manchester Giants nella British Basketball League.
Carl Wheatle: il 24enne londinese ha un passato a Biella e un presente a Pistoia. Gran lavoratore che fa sempre il suo dovere.
Ovie Soko: gioca nei London Lions dopo l’esperienza in Giappone. Non è sceso in campo contro l’Estonia ma nella gara precedente contro la Grecia è stato uno dei migliori in campo.
Benjamin Mockford: percentuali al tiro da brividi. Nelle ultime sei partite in nazionale ha giocato tanto ma il suo contributo è stato sempre quasi impercettibile sia in difesa sia in attacco.
Kavell Bigby-Williams: ex canturino che ha prodotto pochissimo nelle prime quattro gare dell’Europeo anche a causa dello scarso minutaggio che gli viene concesso.
Dwayne Lautier-Ogunleye: in quattro partite ha collezionato 4 minuti e 1 rimbalzo. Davvero difficile ipotizzare un grandissimo exploit contro di noi.
Patrick Whelan: buon gregario che milita in una delle squadre più forti d’Inghilterra, il Leicester. Pecca nella costanza per via di prestazioni altalenanti anche durante questi Europei.
Jamell Anderson: giocatore difficile da inquadrare. Ha giocato sempre nella BBL inglese.
Devon Van Oostrum: tante stagioni in giro per l’Europa con l’apice in Lituania al Prienai. Mai troppo incisivo, giocatore che si fa vedere molto poco nelle statistiche. In questi Europei finora non ha brillato.