Leclerc è a caccia di Verstappen ma questa domenica il circuito sul quale dovrà cercare di rosicchiare punti al pilota belga per chiudere al meglio la stagione e allo stesso tempo dovrà rispondere agli attacchi dell’altro professionista della Red Bull Sergio Perez, lontano due punti dal “Cavallino”.
Suzuki non è un circuito che ama tingersi di rosso Ferrari. All’esordio della pista nel mondo della Formula Uno fu Gerhardt Berger a centrare la vittoria nel 1987. Il secondo successo per la scuderia di Maranello è arrivato solo 10 anni dopo con Michael Schumacher prima di infilare la serie di urrà dal 2000 al 2004 grazie ancora al pilota tedesco Schumacher (4 vittorie nel lasso di tempo dei 5 anni) e al brasiliano Rubens Barrichello. Schumacher è comunque il pilota che ha vinto il maggior numero di GP del Giappone (6 volte) davanti a Lewis Hamilton (5) e Sebastian Vettel (4)
A secco dal 2004
La Ferrari non vince il GP del Giappone dal 2004. Negli ultimi anni c’è stato il predominio assoluto delle Mercedes che hanno vinto le ultime sei edizioni del GP nipponico. Salvo gli ultimi due anni in cui la corsa è saltata a causa del Covid e due occasioni dove il circuito scelto è stato quello di Fuji nel 2007 e nel 2008, Suzuki, casa della Honda, è stato praticamente sempre il tragitto del Paese del Sol Levante per antonomasia.
Ferrari tante ombre e poche luci
Le “rosse” arrivano a questa domenica con tanti dubbi da sciogliere e soprattutto una grande domanda: come poter acciuffare o meglio superare Verstappen? È dal 10 luglio della passata estate che la Ferrari manca dal gradino più alto del podio. In quell’occasione Leclerc tagliò il traguardo davanti a tutti nel GP d’Austria. Da luglio a oggi Verstappen ha aumentato il distacco tra la Red Bull e il “Cavallino”.
Suzuki, un circuito unico al mondo
La Honda l’ha costruito all’interno di un parco giochi e già questo lo rende inimitabile. Inizialmente era pensato per effettuare i test ma poi è diventato un cliente fisso sia della F1 sia della moto GP. 5807 km densi di curve dallo spettacolo garantito grazie al passaggio dal tornante Hairpin alla velocità della curva 130R. Il disegno della pista è a otto ma è un tracciato nel quale i sorpassi sono molto difficili da realizzare.