Finalmente si comincia! o quasi. Tante ombre e qualche certezza per gli Azzurri che esordiranno domani contro l’Estonia.
Gli Europei si terranno in 4 città diverse: Tibilisi, Colonia, Milano, Praga e poi la fase finale che si terrà a Berlino.
Dalle 13:30 di oggi la Spagna inaugura l’Eurobasket 2022 contro la Bulgaria. Poi si prosegue con Bosnia v Ungheria, Turchia v Montenegro, Slovenia v Lituania, Belgio v Georgia e si schiuderà stasera con Francia v Germania.
I gironi:
Gruppo A: Turchia, Belgio, Bulgaria, Montenegro, Spagna, Georgia
Gruppo B: Francia, Bosnia, Ungheria, Slovenia, Lituania, Germania,
Gruppo C: Italia, Estonia, Ucraina, Gran Bretagna, Grecia, Croazia
Gruppo D: Repubblica Ceca, Israele, Finlandia, Serbia, Polonia, Paesi Bassi
Gallinari brutta tegola
Le ombre per gli Azzurri sono nuvole cariche di pessimismo per via della lesione al menisco di Danilo Gallinari, patito nel match contro la Georgia, è lui o sarebbe dovuto essere lui il nostro uomo più importante nelle gerarchie. Datome si è espresso ma è una voce che sembra rispecchiare quello che pensano tutti gli italiani: “Gallo insostituibile, ma daremo tutti qualcosa in più”.
Il girone degli Azzurri
Gruppo C, Milano. Italia con Grecia, Croazia, Estonia, Ucraina, Gran Bretagna. Passano le prime 4 e l’impressione è che comunque siamo più attrezzati di Gran Bretagna, Ucraina e Estonia. Sicuramente sarà complicata contro la Croazia che tra l’altro è anche fuori dal Mondiale visto che non ha potuto schierare mai i professionisti NBA o in forza alle squadre dell’Eurolega. Proibitiva la sfida contro la Grecia dei fratelli Antetokounmpo, su tutti la star NBA Gianni, “The Greek Freak”.
Fontecchio-Mannion e Melli-Datome
Le speranze azzurre passano dall’asse del nuovo che avanza Fontecchio-Mannion, dell’esperienza Melli-Datome, della necessità trasformata in virtù Tessitori (richiamato dopo la lesione del Gallo), dalla voglia di rivalsa di Spissu, dall’eleganza di Polonara e poi dai classici giocatori che si sentono meno ma che eseguono il tipico lavoro “sporco”: Biligha, Tonut, Ricci, Baldasso e Pajola.
Poz, ricordiamoci Atene 2004
Chiamato a guidare l’Italia quasi all’improvviso dopo aver salutato Meo Sacchetti che era incappato nella surreale sconfitta in Islanda dove i nostri avversari giocarono la gara della vita e sembravano aver rubato il talento in stile “Space Jam” ai colleghi dell’NBA, il “Poz”, esuberante e criticato uomo di basket, ha risposto presente. La grinta e la cazzimma, come si dice spesso negli ambienti cestistici, sono le armi vincenti del tecnico ex Olimpia Milano (da vice) e Varese (da giocatore). E allora come non ricordare gli Azzurri di Atene 2004, una nazionale che nessuno si aspettava di vedere contendere l’oro olimpico all’Argentina di Ginobili. Nemmeno i più ottimisti potevano pensare che gli Azzurri davanti alle stelle della Lituania, nella semifinale, che come ha dichiarato Pozzecco qualche anno fa in un’intervista: “Quella gara se l’avessimo rigiocata altre 1000 volte. l’avremmo persa 1000 volte”, potessero vincere e annichilire gli avversari. Dalle triple “ignoranti” di Basile alla palla gettata dentro con delicatezza e armonia da Jack Galanda, dalle sfuriate offensive di Poz Pozzecco alle mani sapienti di Marconato che sotto la retina dettava legge, dall’intelligenza di Bulleri agli inserimenti di Mian e poi l’apporto decisivo di Chiacig, Radulovic, Righetti, Garri, Rombaldoni e Soragna per non dimenticare Recalcati, coach guida e luce dei ragazzi.
Saremo in grado di regalarci un sogno?