Sicuramente uno dei giocatori africani più forti di tutti i tempi si era immaginato una vita da dirigente molto più tranquilla rispetto a quella che sta vivendo adesso.
Da quando Samuel Eto’o (ex eroe dello storico Triplete dell’Inter nel 2010) è diventato Presidente della Federazione calcistica del Camerun si sono susseguiti degli avvenimenti che hanno portato ad accuse gravissime nei confronti dell’ex calciatore che adesso verrà, a quanto pare, ascoltato anche dai vertici della Fifa perché le accuse sono davvero pesanti.
Falsa partenza
Pronti partenza e subito il primo scandalo per Eto’o: le maglie della nazionale per il Mondiale in Qatar. La querelle tra Federcalcio camerunense, Le Coq Sportif (rifornitore ufficiale fino a qualche attimo prima di decidere che maglie indossare) e One All Sports (nuovo rivenditore) è finita anche in tribunale. Il Presidente della FecaFoot (Federcalcio Camerun) aveva interrotto i rapporti con Le Coq Sportif mentre, a distanza di qualche mese, One All Sports aveva annunciato e reso noto le divise per i campionati del mondo. Nel frattempo il tribunale di Parigi ha deciso che la rescissione contrattuale non è valida, creando così una gran confusione. Dai botta e risposta tra Federcalcio e Le Coq Sportif esce fuori che in realtà il Camerun aveva già convalidato le maglie per la nazionale.
Problemi personali con Onana?
Le classiche voci di corridoio fanno emergere un dettaglio particolare sull’ormai nota vicenda di Onana che durante i Mondiali in Qatar ha lasciato il ritiro dopo un diverbio con l’allenatore dei “Leoni d’Africa“. La nota ufficiale dell’esclusione dalla nazionale del portierone ex Inter (fresco di passaggio al Manchester United) recita “per problemi professionali” ma dietro a queste poche parole pare ci sia un rapporto complicato tra Eto’o e l’estremo difensore e quella lite con Song in Qatar non sembrerebbe esserci mai stata, parola di Henry Njalla Quan, ex dirigente della FecaFoot.
Spettro combine
L’accusa più pesante affibbiata a Samuel Eto’o è quella di una combine. Ci sono le intercettazioni che sembrerebbero condannare l’ex Inter e Barcellona. La squadra in questione è il Victoria United Limbé che dalla Serie B camerunense è salita in massima serie. Ecco l’intercettazione resa nota da Camfoot: “Mi avevi detto che mi avresti accompagnato nel mio percorso” – commenta il presidente del Limbé, Nkwain. Eto’o risponde: “Devi stare tranquillo, fai ricorso, ti ridiamo i tre punti e sospendiamo l’arbitro. Dammi solo il tempo di rientrare in Camerun. Poi vieni da me in ufficio, ti puoi fermare un paio di giorni, porta pure le tue donne. Il nostro club deve salire in prima serie, è il nostro obiettivo. Ma tu mi devi dare una mano, non puoi fare troppo casino, devi restare calmo. Se sono diventato presidente della federazione lo devo te e agli altri nostri due amici”.
Il 42enne ex calciatore si è difeso dichiarando: “Stavo parlando con un amico, uno che investe nel calcio e vuole fare del suo club uno dei migliori del Camerun. L’ho solo tranquillizzato dicendo che avrei fatto tutto il possibile per evitare che ci fossero errori arbitrali ai suoi danni”.
Dossier alla FIFA
Corruzione, abuso di potere, minacce fisiche, psicologiche, incitamento alla violenza, diffusione di notizie false e combine. Queste le accuse contro Eto’o e Nkwain presenti nel dossier inviato alla FIFA da Njalla Quan, presidente della squadra chiamata Njalla Quan Sports Academic. La goccia che ha fatto traboccare il vaso riguarda la “strana” partita giocata dal Njalla Quan contro i Kumbo Strikers nella semifinale di promozione per salire di categoria: 5 espulsioni (3 giocatori in campo e due panchinari) e 3 rigori assegnati agli ospiti. Dopo il match il presidente della squadra sconfitta ha scritto a Eto’o che non ha però mai risposto e anzi, è stato sospeso dalla FecaFoot. Addirittura sembra che nel giorno della semifinale di ritorno Eto’o abbia parlato per telefono con l’arbitro della partita, raggiunto dal proprietario del Limbè.