Il cestista turco, professionista ormai ex NBA tagliato dai Rockets dopo essere stato ceduto dai Celtics e dopo oltre 10 anni di partite giocate in giro per gli Stati Uniti anche con le casacche di Utah, Oklahoma, New York e Portland, ha sempre dichiarato apertamente di essere schierato contro il leader turco Recep Erdogan definendolo “l’Hitler del nostro
secolo”.
La sua scelta lo ha messo seriamente in pericolo visto che ha ricevuto anche minacce di morte ma non si è mai fatto intimidire e ora è stato anche inserito nella lista dei candidati per il Nobel per la pace.
L’idea è nata da un membro del parlamento norvegese e poi accettata
dall’Accademia di Stoccolma che ha comunicato la candidatura al giocatore turco.
Oltre ad aver combattuto per anni contro il governo turco, Kanter si è sempre espresso anche contro le violazioni dei diritti umani da parte della Cina.
Tanti i premi Nobel che hanno chiesto tramite delle lettere ai Celtics di riprendere Kanter per “stare dalla parte giusta della storia”.
Kanter preso di mira
Ha fatto scalpore qualche tempo fa la decisione del governo turco di revocare la cittadinanza e quindi il passaporto di Kanter mentre era in viaggio dagli Stati Uniti verso la Turchia costringendolo a rimanere letteralmente bloccato in Romania per diverso tempo e riuscendo a
tornare in America solo grazie all’intervento dei Thunders, franchigia
NBA dove giocava in quel momento.
La cittadinanza americana
Dopo il rientro negli States e un periodo vissuto da apolide ha ricevuto la cittadinanza americana cambiando il cognome in Freedom. Ma i guai per
lui non finiscono mai perché il governo turco ha emanato una richiesta di estradizione e quindi nel 2019 non partecipò alla trasferta dei Blazers a Toronto per paura di essere arrestato. Fu vittima anche di un tentativo di rapimento, fortunatamente fallito, mentre era in Indonesia e il padre è stato invece arrestato e imprigionato per 7 anni.
Enes Freedom però non ha mai mollato dichiarando apertamente che “la libertà ha un suo prezzo da pagare e che a volte prendere una posizione vale molto di più di uno stipendio”.
Il forte cestista si è detto “onorato” per essere tra i candidati del Premio Nobel per la pace e molto probabilmente continuerà la sua carriera nella A1 greca ma prima ha già fatto sapere che avrà un incontro con il primo ministro greco per valutare la possibilità di giocare nella A1 Ethniki.