Tutte le favole cominciano con “c’era una volta…” tutte?
Non proprio. C’è una favola sprovvista di orchi cattivi da sconfiggere e di principesse da salvare, che non bisogna raccontare all’imperfetto. Chiaramente gli appassionati di basket del messinese sperano che non si tratti nemmeno del classico “una volta”. In questo racconto fiabesco, infatti, ci sono giganti (i giocatori) e maghi (staff tecnico e presidenza). La favola del basket di Serie B c’è, al presente e si chiama Fidelia Torrenova, una favola da 4463 abitanti che piazzano orgogliosi il nome nella mappa geografica del basket italiano, in una zona della Sicilia dove l’aria del Tirreno e quella della pallacanestro (a pochi km ci sono anche Capo d’Orlando e Barcellona Pozzo di Gotto) si mescolano.
Attraverso le parole di Donato Vitale, play del Fidelia Torrenova, cerchiamo di conoscere meglio i nostri prossimi avversari che da domenica 15 (palla a due alle 18:00 al PalaMaggetti) scenderanno in campo con l’obiettivo di continuare a stupire e far sognare
Partiamo subito parlando di quella che è stata la stagione del Fidelia Torrenova assolutamente oltre le aspettative. In che momento avete capito che il sogno di arrivare ai playoff stava diventando più concreto?
“Noi abbiamo cominciato subito bene il campionato. Tralasciando la prima partita dove abbiamo perso a Bisceglie siamo poi riusciti a vincere cinque partite di fila che per noi era comunque un obiettivo molto difficile da raggiungere e da quel momento abbiamo avuto la consapevolezza che tutto sommato non eravamo poi così male. Personalmente quando sono venuto a giocare col Torrenova non ho mai pensato che mi dovessi solo salvare. Ho sempre detto a chiunque che saremmo potuti arrivare ai playoff. Il mio obiettivo personale era quello di centrare i playoff con Torrenova e quindi ho sempre avuto questo pensiero. A livello di squadra invece lo abbiamo capito quando, durante il girone di ritorno, eravamo ancora terzi e abbiamo vinto in casa del Ruvo di Puglia, un campo molto difficile. Dopo la vittoria contro Ruvo abbiamo capito di essere da playoff. “
La vittoria nell’ultima di campionato contro Sant’Antimo la definiresti la più bella della stagione e se sì, perché?
“Sicuramente è stata la partita più importante del campionato perché ci giocavamo l’accesso ai playoff, un obiettivo che per noi significa tanto. Dato che avevamo perso 4-5 partite di fila all’ultimo secondo, avevamo l’obbligo di vincere. Non abbiamo rischiato, siamo stati sempre sopra e molto concentrati e quindi è stato bello per tutti. Vedere i dirigenti a festeggiare con noi è stato molto, molto bello.”
Nella vittoria per 72-75 contro Sant’Antimo appunto, ti sei caricato sulle spalle la squadra e hai chiuso con 22 punti. Sei quel tipo di giocatore che riesce a trasformare la tensione agonistica in qualcosa di positivo? È anche un messaggio che mandi alla Liofilchem Roseto?
“Certo. Quando conta veramente riesco a giocare meglio. Mi carico e cerco di fare più punti possibili o di fornire più assist per aiutare a vincere la partita.”
I playoff sono una sorta di campionato diverso rispetto a quello che abbiamo visto finora. Come ti prepari ad affrontare una squadra contro la quale non hai mai giocato durante la stagione. Quali sono le difficoltà alle quali andate incontro?
“Sicuramente dovremmo concentrarci sulle nostre cose e cercare di farle meglio rispetto a come le abbiamo fatte finora. Dobbiamo cercare di migliorarci sempre di più anche se adesso abbiamo pochissimi allenamenti da fare durante la serie e dovremo cercare di vedere gli aspetti positivi e migliorarle. Soprattutto quando affronti una squadra come il Roseto dove conosco tutti i giocatori, so che è una compagine forte. L’ho vista in Coppa Italia. Dobbiamo prepararci molto bene.”
Quanto può influire la spinta emotiva che trasportate in Abruzzo dopo la conquista dei playoff e in che modo questo può far girare la serie dalla vostra parte?
“Dobbiamo portarci la grande vittoria che abbiamo acciuffato contro Sant’Antimo perché sappiamo che loro sono un’ottima squadra quindi dover giocare in quel modo può aiutarci perché meno errori fai in questo sport e più sono alte le probabilità di vittoria e contro Sant’Antimo l’abbiamo dimostrato. Quindi portiamoci dietro sia l’emotività che il basket che abbiamo giocato in quella partita perché sarà fondamentale fare meno errori possibili per cercare di vincerne almeno una a Roseto o in casa.”
Che prima gara ti aspetti contro Roseto e che serie sarà? Come cercherete di mettere in difficoltà il Roseto e che serie pensi di giocare sul piano individuale?
“Mi aspetto una prima gara tosta e fisica perché Roseto ha giocatori fisici e l’intensità che metteranno non dovrà tarparci le ali. Noi veniamo lì per giocarcela con zero pressioni perché arriviamo da ottavi e dovremo cercare di dar fastidio il più possibile ai nostri avversari che sono molto forti. Personalmente continuerò a giocare come ho fatto finora, senza pressione o alcun timore per aiutare i miei amici e compagni di squadra come ho fatto durante tutta la stagione ma senza sbilanciarmi nel fare il passo più lungo della gamba.”
Secondo te giocare senza pressioni è un vantaggio per il Fidelia Torrenova?
“Sicuramente perché in questa serie la pressione è tutta del Roseto, se poi di pressione possiamo parlare perché ai playoff loro ci arrivano da primi in classifica e quindi sicuramente avranno un po’ di pressione ma non credo possa essere poi così tanta perché nel roster ci sono giocatori esperti, abituati a una piazza del genere. A noi la mancanza di pressione può forse darci quel qualcosa in più.”
Quale giocatore della Liofilchem Roseto ti “spaventa” di più dell’organico abruzzese o a quale avversario dovrete fare più attenzione tra Nikolic, Amoroso, Pastore e Di Emidio?
“Diciamo che per vincere bisogna difendere su questi nomi. Nikolic è in gran forma quest’anno quindi può darci fastidio. Poi c’è Amoroso che conosciamo tutti e sappiamo che può cambiare le sorti della sfida. Dovremo fare attenzione su di loro, su Pastore che è un ottimo tiratore. Ci sarà da fare un grandissimo lavoro anche per limitare Di Emidio in modo tale che possa vedere meno i passaggi da fare. Bisognerà lavorare su tutti, anche ad esempio su Mei che sarà sicuramente una pedina importante.”
Tu viaggi con una media a partita di 14.1 punti, 4 rimbalzi e 3.3 assist nella regular season appena conclusasi. Stai giocando la tua miglior stagione a livello personale alla voce delle statistiche. Rispetto agli anni passati in questa tua crescita quanto c’è del tuo lavoro e quanto c’è dell’ambiente lavorativo che hai trovato al Fidelia contando anche la fiducia che ti regala il coach?
“Come hai detto bene tu, sto disputando la mia miglior stagione della carriera quindi ci sono dei fattori che si mettono insieme come lo star bene in questo ambiente che provo perché si lavora in modo tranquillo e questo è un elemento che fa tanto poi personalmente io provo a spingere sempre di più in allenamento per giocare una partita migliore di quella precedente. Lo stesso vale per le stagioni. Ogni stagione per me deve essere sempre meglio di quella prima e fino ad adesso ci sto riuscendo e dovrò continuare a farlo. Con l’allenatore e con l’ambiente mi trovo bene quindi e questo mi sta aiutando e mi ha aiutato”.