Grande pubblico al Meazza, si attendono circa 60mila spettatori, cornice indispensabile per lo spettacolo di questa partita.
Un match che però, già ad ottobre, può essere decisivo per entrambe le contendenti e che può determinare serie crepe nella solidità dell’una o dell’altra compagine, soprattutto per le ambizioni tricolori.
Potrebbe esserlo per l’Inter che, dopo aver rimediato una brutta sconfitta all’Olimpico (tra mille polemiche per il goal realizzato da Felipe Anderson con Dimarco a terra), vede il Napoli allontanarsi a 7 punti di distanza ed ancor di più rischia di esserlo per gli uomini di Allegri che, nonostante le 4 vittorie consecutive in campionato, tutte con il minimo scarto, continua a stentare.
In Uefa Champions League entrambe hanno vinto ma mentre i nerazzurri lo hanno fatto convincendo e dando spettacolo, i bianconeri hanno dovuto soffrire non poco per avere la meglio sullo Zenit di San Pietroburgo.
Il distacco tra le due squadre attualmente è di soli 3 punti in classifica e dunque un successo juventino consentirebbe l’aggancio ai danni della società più invisa agli occhi bianconeri da qualche anno a questa parte.
Non sarà facile però continuare a vincere in questo modo, aggrappandosi alla solidità di una difesa che non può fare a meno di Chiellini e della ritrovata vena del proprio portierone Szczęsny. Un centrocampo non al top della forma con Rabiot indecifrabile, Arthur desaparecido e Bentancur in fase di regressione, impedisce il dominio nella parte nevralgica del gioco.
Dybala ancora ai box (ma forse a disposizione), Morata con le polveri bagnate, Kean a disagio nel ruolo ingrato di dover far dimenticare Ronaldo e Chiesa che sembra accusare qualche fatica, non consentono quindi voli pindarici né un atteggiamento spavaldo anzi, bisognerà ancora una volta far buon viso a cattivo gioco e mostrare muscoli e compattezza in attesa di tempi migliori senza perdere di vista la classifica che vede la vetta ancora lontanissima.
Curioso che alla nona giornata Max Allegri abbia ottenuto gli stessi punti del vituperato Pirlo.
Al contrario la truppa di Simone Inzaghi che, fino al match dell’Olimpico, aveva brillato soprattutto in campionato, si trova costretta, proprio per quel brusco stop, a dover già far fronte ad un impegno che sa tanto di bivio.
Un pareggio o peggio una sconfitta potrebbero costituire, in caso di successi di Milan e Napoli, un solco difficilmente colmabile con la vetta, e siamo soltanto a fine ottobre.
Con Džeko in grande spolvero, Barella solito guerriero di centrocampo, Vidal redivivo di Champions e Brozović capace di guidare con sapienza il centrocampo, una difesa comunque solida nella quale Stefan de Vrij sembra sempre più leader, Inzaghi può guardare con fiducia a questo test, sapendo di non poterlo sbagliare.
177a sfida tra le due grandi d’Italia e bilancio, manco a dirlo, favorevole alla Vecchia Signora che vanta ben 85 successi sui nerazzurri, record assoluto di vittorie contro una singola avversaria.
L’Inter deve fare attenzione anche ad un altro dato statistico poiché proprio contro i rivali di domenica ha perso ben 24 partite casalinghe, contro nessun altro avversario ha fatto peggio tra le mura amiche.
Stranamente però la Juventus è in una striscia negativa per quanto riguarda le trasferte contro le “big” attuali del nostro campionato, ben 4 sconfitte consecutive e deve far visita ad un Inter che vanta la migliore striscia casalinga (20 partite consecutive con risultato positivo).
Un elemento che può portare a fare seri segni di scongiuri per gli interisti è dato però dall’ultima volta in cui l’Inter ha perso due partite consecutive: accadde nel marzo del 2020 ed in quell’occasione furono sconfitte rimediate proprio contro Lazio e Juventus.
Match apertissimo ma che forse vedrà prevalere la paura ed il desiderio di non perderla.