Rappresenta il sogno di ogni ragazzo che inizia a giocare a calcio quello di far parte della squadra per cui si tifa. Diventa ancora più particolare e raro riuscire in una duplice impresa: giocare per la squadra della tua città e rappresentare i colori per cui fai il tifo perché le pressioni si moltiplicano per un qualcosa che senti ancora più tuo, sottopelle.
La storia di Mattia Aramu, talentuoso centrocampista del Venezia neopromosso in Serie A, ne è un valido esempio. Mattia nasce infatti a Ciriè , il 14 Maggio 1995. Compie tutte le trafile nella sua squadra del cuore, il Torino, arrivando ad essere inserito in prima squadra nella stagione 2013/2014.
Credendo in una sua crescita il club granata lo manda in prestito inizialmente a Trapani in Serie B, dove accumula un significativo numero di presenze , e successivamente a Livorno sempre nella serie cadetta dove segna cinque gol che tuttavia non serviranno ad evitare la retrocessione dei toscani in Serie C. Rientra dunque alla base, dove esordisce in Coppa Italia nel successo sulla Pro Vercelli e successivamente in campionato nel pareggio contro il Pescara. Sarà questa la sua unica presenza in Serie A con i colori granata, dato che il club nel mercato di gennaio lo manda proprio a Vercelli, su richiesta di Moreno Longo che ne aveva apprezzato le doti ai tempi delle giovanili del “Toro”.
Dopo due esperienze con Virtus Entella e Siena, la vera svolta per questo talentuoso, ma ancora inespresso centrocampista, arriva con la chiamata a Venezia. Qui disputa due stagioni in cui gli viene data piena fiducia, e specialmente nella seconda sotto la guida di Paolo Zanetti avviene la sua maturazione definitiva. Segna la sua prima tripletta in Serie B contro il Monza nel marzo del 2021, in una gara fondamentale per la stagione dei lagunari ,che si concluderà con il ritorno in Serie A dopo diciannove anni di assenza, dopo aver avuto la meglio sul Cittadella in una tiratissima finale playoff.
Il ritorno di Aramu avviene al Castellani di Empoli alla terza giornata, e coincide con i primi tre punti del Venezia in questa stagione. Destino vuole che la sua prima rete avvenga proprio contro il suo passato, in particolare contro il suo cuore, dato che al 78’ si prende la responsabilità di calciare e trasformare il rigore che fissa il risultato sull’1-1 nel pareggio casalingo contro il Torino. Impossibile tuttavia esultare contro il club con il quale ha iniziato la sua carriera e che lo ha cresciuto per sedici anni…
Passano però un paio di settimane e questa volta Aramu può dare libero sfogo alla sua gioia: nel “Monday night” dell’ottavo turno al Penzo, il numero 10 dei lagunari sfrutta il movimento del francese Thomas Henry, che attira su di sé mezza difesa della Fiorentina e mette in mezzo all’area piccola il pallone che chiede solamente di essere spinto in rete. Gol pesantissimo, perché garantirà la vittoria alla squadra di Zanetti per la grande festa dei tifosi veneti al triplice fischio finale.
Le dichiarazioni a fine partita dell’eroe del match Aramu sottolineano la determinazione a migliorarsi ulteriormente del centrocampista offensivo piemontese:
“Sono contento per il mio gol, ma soprattutto per i punti che questa vittoria ha portato alla squadra. È una vittoria di cui avevamo bisogno perché oltre ad arrivare al culmine di un iter di crescita, ci rende consapevoli delle possibilità di questo gruppo.
Vincere con una squadra come la Fiorentina è galvanizzante, ma non dobbiamo mollare, anzi dobbiamo iniziare a pensare subito al match con il Sassuolo. Noi diamo sempre il massimo in allenamento per mettere in difficoltà il mister nell’ottica delle sue scelte su chi schierare titolare, e questo è uno dei motivi principali per cui fino ad ora sono scese in campo sempre formazioni diverse. I nostri tifosi ci erano mancati molto, oggi ci hanno dato una spinta incredibile e soprattutto ci hanno fatto emozionare”.
A cura di Davide Sorbera