Soltanto pochi giorni fa gli occhi di tutto il mondo calcistico erano riversi sull’Italia e sulla situazione della Juventus che per motivi lontani dal calcio giocato con la “vecchia signora” che si è ritrovata dunque un -15 in classifica e che potrebbe ritrovarsi con sanzioni ancor più pesanti nel corso delle prossime settimane. La situazione attuale del club piemontese è stata descritta senza giri di parole dall’allenatore Max Allegri che nella classica conferenza stampa che anticipa la gara di campionato contro la Salernitana ha detto: “La classifica parla chiaro. Si tratta di uno scontro salvezza”.
Indagini e deferimento
9 anni, o meglio, bilanci presi in esame e 4 anni d’indagini hanno portato al deferimento ufficiale del Manchester City da parte della Premier League per alcune (oltre 100) violazioni del fair play finanziario. La nota ufficiale riguardo la vicenda è arrivata proprio per mano della lega inglese e pochissimi istanti dopo è arrivata la risposta dei “cityzens“: Il Manchester City è sorpreso dalla pubblicazione di queste presunte violazioni del regolamento della Premier League, soprattutto in considerazione dell’ampio impegno e della vasta quantità di materiale dettagliato fornito all’EPL e accoglie con favore l’esame della questione da parte di una Commissione indipendente, per considerare in modo imparziale l’ampio insieme di prove inconfutabili che esistono a sostegno della sua posizione”.
Intanto la squadra inglese dovrà difendersi in tribunale con gli inquirenti che sono andati ad analizzare anche gli accordi con gli sponsor e alcuni stipendi di giocatori e allenatori. Se dovesse essere accusata la squadra allenata di Guardiola rischia una penalità in termini di punti sottratti in classifica fino all’esclusione dal campionato.
E il Chelsea?
Oltre 420 milioni spesi è il mercato del Chelsea da luglio a fine gennaio. Ci sono delle regole ben definite dalla Premier che permette una spesa annua massima di 105 milioni di sterline su un periodo di 3 anni con eccezioni se i soldi spesi riguardano investimenti nella squadra femminile, nelle infrastrutture e nell’academy. Le regole Uefa invece permettono di andare in rosso di 60 milioni con un 70% speso in stipendi. I londinesi però hanno trovato un modo molto intelligente per non incappare, almeno pare, in sanzioni: i contratti che stanno firmando i giocatori vanno dai ai 7 anni e mezzo di durata e quindi le spese risultano essere in un certo senso dilazionate perché così facendo il Chelsea può spalmare il pagamento su tutta la durata del contratto. Mudryk è costato 100 milioni ma stipendio incluso le rate sono di 13 milioni l’anno. Il rischio più grande è legato al fatto di non riuscire a qualificarsi per le coppe europee e in questo caso il Chelsea dovrà vendere per non incappare in sanzioni.