L’escalation di violenza in atto in Ucraina comporta anche tensioni tra i professionisti dello sport. Negli ultimi giorni agli atleti russi e bielorussi è stato vietato prendere parte a Mondiali o a competizioni internazionali.
Anche il mondo del calcio ha risposto con l’esclusione dalla Coppa del Mondo e dalle coppe europee della Russia e dei club russi ancora in gioco. Le pressioni di Inghilterra, Francia, Polonia, Irlanda, Svezia e Repubblica Ceca hanno portato a questa decisione che ha trovato subito dissenso tra le fila degli sportivi rimasti a casa.
Crescono le tensioni attraverso i social anche tra i calciatori con Yarmolenko e Mykolenko che mandano messaggi chiarissimi e che lasciano poco spazio all’immaginazione, prendendo di mira il capitano della nazionale russa Dzyuba.
In particolar modo il difensore dell’Everton che accusa: “Mentre tu b….o Dzyuba resti in silenzio insieme ai tuoi f…i compagni, in Ucraina ci sono civili che muoiono. Sono contento che nessuno ve lo perdonerà mai. Rimarrai chiuso in un buco, tu e i tuoi figli”.
Artem Dzyuba ha prima scelto la via del silenzio e poi ha risposto sempre attraverso i social: ” Non sono rimasto in silenzio perché ho paura ma semplicemente perché non sono un esperto di politica e non era mia intenzione di entrare nel merito. Sono contro ogni guerra ma fiero di essere russo. Quando la guerra finirà, rimarranno le relazioni tra gli esseri umani e a quel punto sarà impossibile riavvolgere il nastro. Ricordatelo.
Riteniamo giusto sottolineare che sono tantissimi gli atleti e i civili russi che stanno mandando messaggi di opposizione alla scelta di Putin di invadere l’Ucraina.