Quando un re abdica, ne arriva un altro a prenderne il posto. Succede anche nel regno dei motori con il vecchio imperatore Valentino Rossi che ha detto basta e che si è ritirato dalla scena mondiale. Gli anni passano, gli spagnoli dominano centrando 9 titoli consecutivi suddivisi tra Jorge Lorenzo (1), Marc Marquez (7) e Joan Mir (1). Nel 2021 è stata la volta di Fabio Quartararo, francese di origini siciliane, a strappare il titolo di campione della MotoGP.
Italia tradizione e passione
Il nostro è un Paese dove la tradizione e la passione per le due e quattro ruote vanno di pari passo. Siamo i padri della Ferrari sulle quattro ruote e della Ducati e Aprilia, solo per citarne alcune. La passione per i motori e le due ruote esplode definitivamente nel 1966 quando il pilota italiano Giacomo Agostini (senza dimenticare i titoli raccolti da Umberto Masetti e Libero Liberati) comincia a raccogliere vittorie e vittorie e a portare a casa 7 titoli mondiali consecutivi e poi un altro ancora vinto dopo due anni di astinenza. Lo strapotere delle case costruttrici italiane è stato spesso messo in difficoltà da un’altra grandissima potenza del settore: il Giappone che con Suzuki, Honda e Yamaha ha vinto e anche tanto.
Dopo l’egemonia di Agostini abbiamo esultato sporadicamente con Uncini e Lucchinelli fino a giungere all’avvento di Valentino Rossi che dopo essersi fatto le ossa con i motori meno potenti approda e domina nella classe regina delle motociclette. 7 Mondiali del GP inseriscono il pilota marchigiano nell’olimpo degli dei delle due ruote. Lui che è l’unico nella storia ad aver vinto almeno un mondiale in quattro classi differenti. L’icona sportiva appende il casco al chiodo definitivamente nel 2021.
Il degno erede
Un trono lasciato libero, per quello che riguarda ovviamente i colori italiani, dal grandissimo imperatore Valentino Rossi e che Francesco “Pecco” Bagnaia ha deciso di prendersi con la forza. In una stagione cominciata in sordina con Quartararo che sembrava essere l’unico pilota in grado di portare a casa il titolo, Bagnaia rosicchia qualche punto al francese realizzando una rimonta storica, senza precedenti e che piazzano il tuo nome nei libri di storia. Non è ancora un imperatore, non è abbastanza maturo per essere il re assoluto ma più un principe di Torino con grandi ambizioni e il suo titolo nobiliare si è arricchito di un Mondiale portato a casa soffrendo. Stagione che inizia tra alti e bassi con il fondo toccato il 19 giugno nel GP di Germania: caduta e l’amico e rivale Quartararo che in sella alla Yamaha scappa a +91 e tanti saluti ai sogni mondiali dei tifosi italiani.
Arrendersi?mai!
La filosofia di Bagnaia che non ha la parola “arrendersi” nel vocabolario lo porta ad una vera e propria impresa sportiva. Manca la matematica e fino a quando i numeri non danno Quartararo vincitore del Mondiale l’imperativo è quello di provarci. Ad Assen comincia il Bagnaia show. Il francese si ritira nella tappa olandese e non raccoglie punti ad Aragon e nemmeno in Australia. In Giappone un errore del pilota piemontese ha permesso a Quartararo di recuperare un po’ di ottimismo in vista della vittoria finale ma le ultime tappe hanno visto il dominio assoluto di Bagnaia che meritatamente e inaspettatamente sale sul tetto del mondo.
Chi è Francesco Bagnaia?
Nasce a Torino nel 1997 e da subito coltiva la passione ma a 16 gli avevano detto che il Moto Gp non sarebbe mai stato un mondo adatto a lui. Bagnaia ha un sogno e se frega, fortunatamente, di quello che gli dicono. Viene accolto e svezzato da Valentino Rossi in persona ed ecco che il connubio tra l’esperienza del marchigiano e il talento di Francesco diventano l’ingrediente fondamentale per il successo.
Viene chiamato “Pecco” perché da bambina la sorella Carola non sapendo dire Francesco, lo chiamava Pecco. Ottimo cuoco e appassionato di basket e calcio, da sempre un fedelissimo della Ducati. Il numero preferito è il 41 in onore di Noriyuki Haga o il 21 preso da Troy Bayliss.
La festa è grandissima nella sua città natale e i tifosi italiani possono sicuramente sognare e sperare di aver trovato un nuovo idolo da sostenere domenica dopo domenica e che porterà in alto i nostri colori.