Tutti sappiamo che innamorarsi è una questione di cuore e se nasci in una città chiamata Três Corações, letteralmente “tre cuori”, allora il buon cupido non deve nemmeno impegnarsi troppo nello scagliare qualche freccia. La città è situata in Brasile, uno stato dove innamorarsi del calcio è facile quasi quanto respirare. Alcune delle più belle pagine di questo sport in pieno stile “Libro Cuore” portano la firma dell’artista Edson Arantes do Nascimento..per gli amanti del calcio “O Rei do Futbol”, per gli amici della domenica semplicemente Pelè.
O Rei do Futbol è figlio di mamma Celeste e dell’ ex calciatore Dondinho, molto forte di testa che smette prematuramente col calcio a causa di un brutto infortunio al ginocchio. Da piccolo Pelè si trasferisce a Bauru e lì comincia a tirare i primi calci a tutto quello che si potesse prendere a calci. Da bambino puliva le scarpe e quando il padre gli disse che avrebbe potuto giocare a calcio Pelè, essendo povero, si “allenava” con il mango, con un calzino o con degli stracci riempiti di carta, arrotolati e legati con un filo.
Inizia quindi a giocare con i dilettanti del Bauru ma un ex giocatore della nazionale brasiliana, Waldemar de Brito, lo convince all’età di 15 anni a presentarsi a un provino con il Santos. All’età di 16 anni diventa il capocannoniere del Campionato Paulista e viene anche convocato dalla nazionale brasiliana. Il Santos con Pelè diventa una delle squadre più forti al mondo e l’attaccante brasiliano segna gol a raffica: ne realizza ben otto in una sola partita, contro il Botafogo.
Oltre ad aver vinto 10 Campionati Paulisti, 6 Serie A brasiliane, 4 tornei Rio-San Paolo, 1 Campionato NASL (con i New York Cosmos), 2 Coppe Libertadores, 2 Coppe Intercontinentali, 1 Supercoppa dei Campioni Intercontinentali, Pelè è l’unico giocatore della storia ad aver portato a casa per tre volte il Mondiale.
La prima volta in Svezia nel 1958, a 17 anni, Pelè segnò un gol ai quarti contro il Galles, tre reti in semifinale contro la Francia e due reti nella finale vinta 5-2 contro i padroni di casa. In quell’occasione la punta brasiliana segnò la rete poi scelta come uno dei più grandi gol della storia dei Mondiali: sombrero a saltare il difensore che lo marcava e tiro al volo, forte e preciso.
Nel 1962 in Cile O Rei si fa male nella seconda gara della Coppa del Mondo contro la Cecoslovacchia e rimase fuori fino alla fine della competizione, vinta grazie a uno strepitoso Garrincha.
Il terzo e ultimo Mondiale vinto e disputato da Pelè è quello di Messico 1970. Il Brasile supera senza affanno il primo turno con Pelè a segno due volte nell’ultima gara del girone contro la Romania. Ai quarti contro il Perù e in semifinale contro l’Uruguay, O Rei non realizza reti ma dispensa diversi assist. Il 21 giugno in finale c’è l’Italia, reduce dal 4-3 sulla Germania Ovest. Vinceranno i brasiliani 4-1 con O Rei che segna l’1-0 e fornisce gli assist per i i gol di Jairzinho e Carlos Alberto.
Nella sua carriera Pelè ha segnato 1281 reti, di cui 643 con la stessa maglia (quella del Santos) stabilendo un record assoluto.
Unico nella storia ad aver realizzato oltre 70 marcature nel 1958 e nel 1965.
Considerato Calciatore del Secolo da FIFA, Comitato Olimpico Internazionale e dall’IFFHS.
Auguri O Rei, unico, inimitabile fuoriclasse che ci hai fatto innamorare 1281 volte!