Sulla carta d’identità c’è scritto: Sofyan Amrabat di professione calciatore.
In campo fa l’acchiappa-palloni e dalle parti di Bono grazie alla difesa e soprattutto a Amrabat piazzato in modo sagace dal tecnico marocchino Walid Regragui le grandi nazionali d’Europa stentano e crollano.
È successo nell’ordine a Belgio, Spagna e Portogallo quasi certe di avere la meglio sul Marocco e invece tornate a casa a mani vuote. Ora tutta l’Europa ha messo gli occhi sul centrocampista della Fiorentina che ha già pronto un rinnovo da presentare appena torna dal Mondiale.
Caratteristiche e inizi
Nasce nei Paesi Bassi da genitori marocchini e comincia a tirare i primi calci al pallone in tenera età. La traiettoria del professionismo comincia all’Utrecht e fa tappa nella ben più blasonata Feyenoord. Dopo la parentesi al Club Bruges in Belgio è il Verona a portarlo in Serie A dove dopo un stagione in Veneto si accasa a Firenze con la maglia dei viola. Non è un centrocampista che piazza spesso il suo nome nel tabellino dei marcatori ma è un giocatore che leggiamo sempre tra i migliori alla voce “palle recuperate”. Prestanza fisica e dinamismo sono il binomio che accompagnano Amrabat sin dalle prime spallate nel mondo dei grandi. Non si arrende mai, corre e lotta per tutti i 90 minuti.
Nazionale
Manca ancora la rete con la maglia marocchina e sicuramente la sfida con la Francia, anche per i risvolti politici che rappresenta, sarebbe potuta essere l’occasione giusta per mettere dentro il pallone che quasi tutto il mondo sperava di vedere finire in rete alle spalle di Lloris. La Francia è stata però troppo forte e il Marocco non ha centrato una storica finale. Amrabat Ha esordito nel 2017 contro la Tunisia subentrando al fratello Nordin e poi ha assaporato i Mondiali del 2018, in Russia, dove il Marocco fece una magrissima figura, salutando la manifestazione dopo solo 3 partite.
Un Mondiale incredibile
Il Mondiale del Marocco è andato ben oltre le aspettative e anche se nella finalina per il terzo posto persa contro la Croazia, la nazionale di Regragui avrebbe potuto fare qualcosa in più, il quarto posto raggiunto dalla nazionale marocchina rappresenta un risultato storico e straordinario. Gran parte del merito va alla squadra per come ha giocato e a Amrabat per tutti i palloni che ha recuperato tra difesa e centrocampo, strozzando le ripartenze offensive degli avversari.