L’NBA ha abbracciato una nuova stella che sta brillando a suon di giocate spettacolari, assurde e a volte contrarie alle leggi della fisica come il canestro segnato sulla sirena nella sfida contro i San Antonio Spurs: Ja Morant riceve un lancio lunghissimo di un suo compagno, segnatamente Steven Adams, ha solo il tempo di lasciar partire il pallone verso il canestro, scoordinato, in equilibrio precario, sospeso in aria, tiro e canestro con la panchina di Memphis che esulta. 52 punti contro gli Spurs, 46 punti la notte precedente contro Chicago, nella tana dei Bulls, dove solo il pensiero di chi ci ha giocato e vinto prima di te potrebbe farti tremare dai brividi.
Ja Morant gioca in maniera del tutto spregiudicata come se fosse letteralmente di un altro pianeta e in una stagione dove “The King” Jamesย non sembra essere lucido come al solito, addirittura fischiato dal suo pubblico a Los Angeles, nonostante sia diventato il miglior marcatore della storia NBA (sommando regular season e playoff) superando il mostro sacro Kareem Abdul-Jabbar, il giocatore di Memphis sta rubando la scena internazionale. Stupende anche le schiacciate e le stoppate dove riesce a restare letteralmente sospeso in aria come se la forza di gravitร fosse del tutto assente.
Il padre lo immette nel mondo del basket
Di professione barbiere ma con un passato nella stessa squadra di college di Ray Allen (ex cestista NBA) il padre di Morant lo ha allenato nel giardino di casa facendogli prima amare questo sport e poi perfezionare le tecniche sia di tiro che di gioco. A livello di scuola superiore diventa il miglior marcatore della storia dell’istituto frequentato e al secondo anno di universitร al Murray St. Racers, mette in mostra tutto il suo valore: ogni stagione le sue medie migliorano e nell’ultima al college viaggia con 24,5 punti a partita, 5.7 assist e 10 assist.
Giunge il momento dell’NBA
Considerato nella top 3 dei migliori giocatori della stagione decide di rendersi eleggibile per il Draft del 2019, lo stesso nel quale venne scelto anche Zion Williamson come prima opzione. L’inizio nel massimo campionato di basket statunitense รจ abbastanza buono e lo chiude ocn la media di 17,8 punti a partita. Migliora nella stagione successiva toccando quota 19,1 mentre alla voce assist e rimbalzi resta comunque costante in entrambe le stagioni.
L’anno della consacrazione
Il 2021 diventa invece l’anno del decollo con una media di 30,2 punti a partita e anche nella stagione corrente Ja Morant non si ferma di stupire. Di certo non avrร l’eleganza del tiro in stile Steph Curry (il video del riscaldamento di qualche notte fa รจ semplicemente fantastico, irreale, quasi impossibile), non diventerร forse forte fisicamente come Shaq ma ha una tecnica e un’esplosivitร atletica senza eguali nella lega.
“Non รจ solo atletismo!”
Dopo la sfida persa dai San Antonio anche il coach dei texani, Popovich, ha elogiato le doti di Morant sottolineando un aspetto molto importante. “Non si tratta solo di atletismo. Sa sempre cosa fare e sa prendere le decisioni giuste in ogni momento. Se unisci l’intelligenza all’atletismo diventi praticamente inarrestabile” e se lo dice uno come Gregg Popovich, coach degli Spurs dal 1996 e 5 volte campione NBA, non puoi far altro che dargli ragione.
Intanto Morant continua a viaggiare con medie mostruose: 27,6 a partita. Alla pari con Luka Doncic occupa la settima posizione nella classifica attuale sui marcatori della stagione NBA.