Con il passaggio di Milinkovic all’Al Hilal il terremoto nel calcio nostrano (ma forse Europeo) è totale.
Fino a ieri si parlava di giocatori a fine carriera o figure di secondo piano ma da oggi il discorso cambia e la preoccupazione comincia a serpeggiare nelle nostre latitudini.
La razzia in atto da parte dei club arabi, cominciata anni fa con l’acquisizione di prestigiose clubs in Inghilterra e Francia, sta mettendo a soqquadro i piani di coloro che, da decenni in modo totalmente miope, tengono in mano il pallino nel nostro Belpaese.
Dopo aver portato il calcio italiano ad un posto secondario grazie ad una sconsiderata politica che per anni ha evitato di mettersi in discussione, aprirsi al futuro, operare riforme in grado di adeguare il “sistema calcio” ai cambiamenti che il mondo intero proponeva con forza, dopo aver ignorato il problema dei settori giovanili, della mancanza di strutture adeguate ad un pubblico sempre più esigente, allontanato possibili investitori che hanno preferito altri lidi, meno ostruiti da vincoli, divieti, burocrazia infinita ed ostacoli di ogni genere, in Italia si assiste ad un’emigrazione al contrario che desta anche il più dormiente dei restii al cambiamento. Nel mentre non una parola dall’inerme Gravina.
È ora di fare qualcosa, ammesso che non sia già troppo tardi.
Venendo all’attualità, la notizia più clamorosa è dunque l’addio di Milinkovic alla Lazio (ancora totalmente inerme sul mercato in entrata), mossa che ha arricchito Lotito, 40 milioni sono il prezzo che il patron biancoceleste aveva fissato per il cartellino del serbo, e lasciato con un palmo di naso Juve ed Inter che pensavano di tenere per il collo i biancocelesti approfittando della scadenza nel 2024.
L’ATALANTA mette in porta Carnesecchi (di rientro dal prestito alla Cremonese retrocessa) e si rinforza con Michael Bakker, terzino sinistro prelevato dal Bayer Leverkusen per circa 10 mln, mentre saluta Malinovskyi. Il bilancio è sempre attivo ma le operazioni da fare sono ancora molte, forte interesse per Becao.
Il BOLOGNA preleva il difensore centrale Beukema dall’Az Alkmaar per 7 mln ed il terzino Posh dall’Hoffenheim per 5 mln nonché Nikola Moro dalla Dinamo Mosca, nomi che al momento non sembrano entusiasmare ma potrebbero rivelarsi interessanti.
La FIORENTINA batte un colpo ed inserisce l’ottimo Parisi sulla fascia. Il terzino dell’Empoli è un acquisto che pagherà dividendi e l’esborso non è stato esagerato: 10 mln + 1 di bonus.
È l’INTER, non una gran novità, la società che più si sta muovendo sul mercato in questo momento.
Ceduto Brozovic all’Al-Nassr per 18 mln, inserisce Thuram (figlio d’arte) a titolo gratuito e soprattutto Davide Frattesi, centrocampista della nazionale che lascia il Sassuolo per circa 35 mln d’euro + Mulattieri.
Forse un po’ un doppione di Barella ma comunque un innesto di straordinaria qualità.
Anche la JUVENTUS acquista un figlio d’arte, l’ala destra Timothy Weah per 11 milioni dal Lille ed è alle prese con il “problema” Pogba (anche lui attratto da sirene arabe).
Il lavoro di Giuntoli è veramente complesso.
La LAZIO, incassati i 40 mln per “il Sergente” passerà probabilmente all’azione, forse in modo tardivo, senza operazioni straordinarie rimanendo nel consueto stile morigerato del proprio azionista di riferimento tentando quindi di continuare a fare le nozze coi fichi secchi.
Anche il MILAN ha parecchie gatte da pelare, perso Tonali per quasi 70 milioni d’euro, ad oggi è arrivato soltanto Loftus-Cheek ed il giovanotto di belle speranze (di fatto scartato dalla Lazio) Luka Romero a parametro zero.
Per Pioli, già orfano di Paolo Maldini ad inizio mercato, le partenze di Diaz ed il ritiro di Ibrahimović, la non più giovane età di Giroud e la partenza di cui sopra impongono una decisa accelerazione in entrata per tornare ad essere competitivi.
NAPOLI ancora fermo ma con Kim in partenza per Monaco di Baviera e ROMA sempre alla ricerca disperata di una punta, mentre avvoltoi si aggirano dalle parti di Dybala, completano il quadro delle big.
Ancora molto lavoro da fare per tutti mentre i ritiri sono già iniziati.